Mary Lester ha ormai abbandonato la polizia rifiutando compromessi e superiori corrotti, ma non ha perso il vizio di indagare, e così, suo malgrado, viene coinvolta nel mistero relativo alla morte della signora Duchien. I due anziani coniugi Duchien vengono aggrediti di notte nella loro casa, l’uomo è ferito, la donna viene massacrata senza pietà, nessun furto, nessun indizio, ma nonostante questo i gendarmi arrestano subito la vicina di casa dei Duchien, una donna docile e indifesa che si vede cadere addosso un accusa insostenibile. E allora la bella e decisa Mary, coinvolta dal fratello dell’accusata, accorrerà nel piccolo borgo di Huelgoat per scoprire una verità che in molti non vogliono venga a galla.

Il caso dell’eredità Duchien di Jean Failler, pubblicato dalla Robin edizioni nella collana I Luoghi del delitto, è l’ennesima avventura di un personaggio originale e intrigante che il pubblico italiano ha ormai imparato a conoscere e apprezzare: Mary Lester, giovane e carina ispettrice della polizia francese che, dotata di un carattere deciso e intransigente, si butta anima e corpo nelle sue indagini, incurante di poteri occulti, stupidi pregiudizi e feroci assassini.

La scrittura di Failler è sempre dinamica, coinvolge e muta di pagina in pagina, ora è lenta e riflessiva (quando si tratta di descrivere luoghi e individui della sua amata Bretagna), ora si fa scattante e ritmata (negli scontri verbali, e non, che il bel personaggio è di continuo costretta ad affrontare).

La storia è ben strutturata e coinvolgente, l’assassino resta misterioso e inafferrabile fino alle ultime pagine, e i personaggi descrivono perfettamente uomini e donne di un angolo affascinante e magnifico della Francia del nord.

Proprio il territorio/l’ambientazione dei romanzi di Failler rappresenta il valore aggiunto della sua scrittura. Ogni indagine di Mary si sposta lungo le tante cittadine e i mille borghi della penisola bretone, e così di paese in paese si conoscono e si apprezzano le tradizioni, il popolo e la cultura di questa terra. Gli stessi personaggi che popolano questo e gli altri romanzi della serie sono autentici figli di questi luoghi aspri e bellissimi, e così pagina dopo pagina si ha l’impressione di essere lì con loro, a fare quattro passi nel borgo o a prendere un bicchiere di vino al bistrò del paese.

Il tutto in una dolce e ovattata atmosfera di falsa tranquillità, perché lì, proprio lì fra quelle placide stradine, fra quei tipici negozietti si nasconde un feroce assassino pronto a uccidere di nuovo!