Finalmente dopo molte peripezie e troppe rischiose indagini la giovane ispettrice di polizia Mary Lester decide di prendersi qualche giorno di meritato riposo, un dolce week-end in un’amena località di mare, per qualche uscita in barca con un gruppo di amici. Ma quando c’è di mezzo la tenace Mary il mistero e il delitto sono dietro l’angolo, e così durante una regata di allenamento scompare misteriosamente in mare uno skipper ed il giorno successivo un noto speculatore viene trovato sgozzato in acqua nei pressi di un allevamento di ostriche. La polizia del luogo sembra non avere dubbi, il colpevole di tutto e il burbero ed ingenuo Kerlann, un imponente coltivatore di ostriche. Ma qualcosa sembra non convincere l’ispettore Lester, troppi interessi politici ed economici sembrano gravitare intorno a quell’apparentemente tranquillo tratto di spiaggia della dolce ed aspra Bretagna.

La regata mortale di Saint-Philibert di Jean Failler è la diciassettesima avventura della fortunata serie di polizieschi (pubblicati dalla Robin edizione, nella collana I Luoghi del delitto), che hanno come protagonista la dura e risoluta ispettrice della polizia francese Mary Lester, una giovane ragazza dall’aspetto falsamente fragile, biondina e cortese, ma che in realtà nasconde una forza e un coraggio fuori dal comune, che la portano a scontrarsi continuamente con i suoi superiori e con tutte le autorità che la ostacolano nelle sue indagini, e così la giovane Mary come un rullo compressore procede scavalcando tutti gli ostacoli pur di raggiungere il supremo bene della verità e della giustizia.

La scrittura di Failler è semplice ed efficace, scevra di inutili sotterfugi barocchi, immediata e gradevole. I dialoghi sono secchi, taglienti e appassionanti, memorabili gli scontri verbali della bella Mary contro chi la vuole ostacolare le sue indagini. Le descrizioni sono stupende, gli scorci della Bretagna sono dipinti con un autentico affetto e profonda commozione, che traspare dalle pagine ad ogni parola e trasmette la voglia di visitare quest’angolo di Francia, aspro e dolce sia per la sua natura, sia per le genti che lo popolano.