Continuano le avventure di Mary Lester, la giovane ispettrice di polizia francese, creata dalla fantasia di Jean Failler, ma quella proposta in La nave infernale, pubblicata dalla Robin edizioni, nella collana I luoghi del delitto è sicuramente un indagine sui generis della valente poliziotta transalpina, a partire dalla stessa ambientazione delle vicenda. Siamo, infatti su una nave o meglio un peschereccio da alto mare, il Drakkar, che impavido e sfrontato si avventura sulle oscure acque del mare del nord, fra gelidi venti e onde minacciose. E’ in questa situazione estrema che la bella Mary decide di trascorrere la proprie vacanze, per indagare, sotto le mentite spoglie di una giornalista documentarista, sui misteriosi incendi che nelle ultime traversate sono scoppiati sul peschereccio, creando gravi danni e facendo rischiare la vita agli ignari marinai. A bordo si nasconde un folle piromane e Mary è decisa a smascherarlo.

La scrittura e la struttura dei romanzi di Jean Failler sono sempre fresche e godibili, i dialoghi veloci e serrati e la sua protagonista produce un moto di innata simpatia nel lettore, grazie alla sua sfrontatezza e al suo carattere indomito che la porta a non abbassare la testa di fronte a nulla e a nessuno.

In questo ultimo romanzo a tali felici caratteristiche si accompagna a mò di valore aggiunto l’originalità dell’ambientazione, infatti, la vita sul peschereccio, le difficoltà dei marinai, la durezza della loro condizioni, la forza del loro carattere vengono descritti dall’autore con viva partecipazione e l’esistenza in mare di tali oscuri protagonisti diventa essa stessa protagonista a fianco della vicenda principale della scoperta del piromane.

Un moto di empatia si sviluppa fra il lettore e la vivida durezza di questi individui che accettano i rischi della loro professione con una semplicità e una naturalezza disarmanti. E così chiuso il libro si ha quasi voglia di imbarcarsi su un peschereccio, di misurarsi con le onde del mare e con i venti taglienti del mare del nord.