Hugo Fischer è l'investigatore di punta della Kriminalpolizei del terzo Reich, non è un fanatico, ma una semplice rotella di una tremenda e complessa organizzazione. Ma quanto è consapevole dei crimini nazisti? È uno sprovveduto, o è un uomo cinico che non vuole fare i conti con la verità? Una verità che si mostrerà ai suoi occhi quando sarà chiamare a indagare sulla misteriosa morte del pediatra Sigismud Braun, uno stretto collaboratore di quello che viene chiamato l'angelo della morte… il dottor Josef Mengele. Si, perché il luogo dell'omicidio, è quello che viene considerato l'anus mundi, il luogo più terribile della terra, creato dalla follia umana: il campo di concentramento di Aushwitz.

Nelle sue indagini Fischer si troverà di fronte anche il piccolo Gioele, un bambino ebreo dagli occhi particolari e una sorprendente abilità nel disegno… strane caratteristiche che hanno attirato l'attenzione dello stesso Mengele.

Il bambino che disegnava le ombre di Oriana Ramunno è stato pubblicato da Rizzoli e si tratta di un romanzo sorprendente e affascinante. Una complessa e corposa ricostruzione storica, in cui si inserisce una trama mistery ben congeniata che avviluppa come una ragnatela.

Dalle pagine della Ramunno trasuda una tensione continua, che fin dalle dettagliate descrizioni del campo di concentramento, insinua nel lettore un'impalpabile trepidazione, che aumenta, lenta e inesorabile, a ogni "aberrante" scoperta dell'attento investigatore. Il quale oltre a indagare il mistero del delitto, sarà chiamato a confrontarsi con l'inconfessabile segreto che aleggia su Aushwitz… un luogo di cui tutti bisbigliano in segreto, ma di cui nessuno sembra conoscere la reale e crudele portata, ma il brillante Fisher dovrà anche, e suo malgrado, confrontarsi con la propria coscienza.

I personaggi creati dall'autrice, su tutti il suo investigatore Hugo Fisher, sono estremamente complessi e sfaccettati, delineati nella loro fisicità come nella loro emotività. In poche pagine si trasformano in persone reali che parlano, agiscono, decidono, vivono e muoiono in un luogo e un tempo che non hanno eguali nella storia dell'umanità

La scrittura della Ramunno è fluida e accattivante, dettagliata ed evocativa. Un piacere per il lettore, che si trova a vivere le pagine della vicenda con una forza emotiva sorprendente e tutto si trasforma in un manto denso e uniforme da cui non si può fuggire.

Un gran bel romanzo che cattura dalla prima all’ultima pagina, una convincente prova di scrittura. Un viaggio emotivo di grande complessità e forza. Da leggere assolutamente.