John Turner è un uomo dal passato crudele e spietato. Ha vissuto l’inferno del Vietnam e ne è uscito segnato, ha continuato a combattere lungo le strade di Memphis diventando un detective della polizia, ma il destino sembra avere un conto aperto con lui e così si ritrova a scontare una lunga pena per aver ucciso il suo compagno. Finalmente uscito dal carcere cerca un po’ di pace e solitudine rifugiandosi in una capanna sul lago, in un bosco nei pressi di Cripple Creek, una cittadina nel Tennessee, dove si ritrova suo malgrado a fare il vice-sceriffo nella piccola comunità locale. Tutto sembra scorrere placido e sereno dopo tante sofferenze, ma il destino sa giocare scherzi crudeli e John dopo un banale controllo stradale si ritroverà catapultato nel suo torbido passato. E’ inutile cercare di sfuggire, è inutile cercare di sottrarsi, l’unica cosa che potrà fare è tornare a Memphis, ben armato e determinato, deciso a chiudere finalmente i conti con un passato che non dovrà mai più tonare a tormentarlo.

Sono questi il personaggio e la trama di La strada per Memphis di James Sallis pubblicato in Italia dalla Giano editore nella splendida collana nerogiano. Il romanzo dell’autore americano riprende il personaggio del complesso e tormentato Turner già protagonista de Il Bosco Morto (Giano, 2008), guidandoci lungo il suo improbabile destino di pace e solitudine.

La scrittura di Sallis è felice e veloce, secca e tagliente come una lama ben affilata scorre fluida su la pagina, ma è sempre pronta a colpire rabbiosa e feroce. Il ritmo è scattante e incontrollabile, la vicenda scorre frenetica senza lasciare un attimo di sosta al lettore, nel momento in cui sembra di poter tirare finalmente il fiato l’ennesimo colpo di scena, l’ennesimo atto di umano cinismo, tronca il respiro in gola.

La trama è ben congegnata, solida e convincente. Leggendo Sallis non possono non venire in mente i migliori paragoni con i mostri sacri del genere noir americano da Ellmore Leonard a James Ellroy.

Ma su ogni altro elemento spicca lui… il protagonista… John Turner: un duro, un eroe solitario vecchio stile, uno che avrebbe diviso sigarette e whisky con il miglior Bogart.

John è un uomo segnato dalla vita, ma non per questo è un uomo sconfitto, è ancora capace di fissare il futuro a muso duro e rispondere colpo su colpo, ne ha passate troppe per avere paura, ha sofferto troppo per pensare di poter perdere la sua partita.

Una partita che ha deciso di giocare fino all’ultimo sangue!