Parker è un uomo duro, cinico, determinato. Il suo obiettivo è recuperare il bottino di una rapina che ha compiuto assieme ad alcuni complici, la rapina è finita male, il denaro è stato abbandonato, ma non tutto è perduto, i soldi sono ancora lì che lo aspettano. Lì in una vecchia Chiesa di campagna abbandonata, nascosti nella galleria del coro. E così Parker si metterà alla caccia dei suoi Soldi Sporchi deciso a riavere ciò che è suo, pronto ad affrontare chiunque gli si opponga, consapevole che a volte per raggiungere i propri desideri ed obiettivi si deve essere disposti a calpestare i nostri nemici. E quando questi nemici sono uomini che attraversano indifferenti e spavaldi il sottile filo della legalità ecco allora che spazzarli via diventa una preoccupazione di poco conto.

La alacran edizioni porta in Italia Soldi Sporchi di Richard Stark (alias Donald E Westlake) l’ultima e definitiva (purtroppo Westlake ci ha lasciato pochi mesi orsono) avventura dell’antieroe Parker, che per il grande schermo aveva il volto crudele e spietato di un Mel Gibson in splendida forma.

Il romanzo di Westlake ci colpisce subito con il suo ritmo incalzante e dinamico, si tratta di un vero e proprio abisso di azione e colpi di scena quello che si dipana davanti agli occhi affascinati del lettore. La struttura del romanzo è solida come la classe cristallina del suo autore, la narrazione procede fluida con dialoghi serrati e taglienti come il più crudele dei pugnali. Le descrizioni sono ridotte all’osso, scarne e spigolose, ma nonostante questo (o forse proprio per questo) efficaci e suggestive. Pochi semplici e veloci tratti dipingono situazioni complesse, momenti di tensione, stati d’animo e paure dei protagonisti.

E poi su tutto… sopra ogni cosa c’è Parker!

Parker è sempre lui, immutabile e serafico, un uomo che non deve dimostrare nulla, un uomo che non ha nulla da perdere e proprio per questo non ha paura di nulla. Né di farsi del male ne tantomeno… di farne agli altri.

Un romanzo appassionante e avvincente… un noir senza respiro e senza pietà!

Perché la pietà non è di Parker!