Chi contatta il sito perché lo fa? Che cosa cerca? Notizie, solo notizie? O vuole anche approfondire la conoscenza del settore in generale e di qualcosa di specifico? Io non so rispondere e spero invece di ricevere risposte perché – e parlo a nome degli amici che curano e guidano il sito – da queste si può determinare l’indirizzo generale dello stesso. È ovvio che se la risposta fosse una lettura rapida, sbrigativa, superficiale, certe operazioni diventerebbero non solo difficili da fare ma anche inutili. Ovviamente non sto parlando solo di questa operazione ma, attraverso l’analisi specifica, spero di arrivare a discorsi più generali. Allora diciamo subito che la pubblicazione della sceneggiatura di Ho incontrato un'ombra non intendeva essere la celebrazione di uno sceneggiato di 33 anni fa - anche perché non ne aveva bisogno, essendo stato un grande successo di pubblico e di critica, ormai fissato nel tempo - ma ubbidiva ad altre esigenze che provo a elencare:

• per prima cosa, la riproposta di come si scriveva allora, di cosa veniva rappresentato in televisione in quegli anni, al fine di dare al pubblico di oggi uno strumento di conoscenza. Diciamo che senza conoscere la storia della televisione è difficile educare il pubblico di oggi;

• per quanto concerne la televisione, manca una visione storica del fenomeno in quanto la RAI non cura questo settore, si limita a fare ogni tanto delle celebrazioni retoriche e tronfie che non servono a niente e fanno solo confusione. Non conoscere comporta un peggioramento della capacità critica: il pubblico dei giovani di oggi non sa nulla di quello che è stato fatto nel corso di questi cinquanta anni e ciò diventa negativo. In funzione della capacità di reazione di fronte al prodotto contemporaneo. Temo di aver fatto un discorso confuso, in parole povere intendo dire che se non puoi fare confronti, non puoi avere gli strumenti necessari per porti in modo non passivo di fronte a quanto ti viene proposto;

• un sito come ThrillerMagazine può essere lo strumento migliore per fare questo lavoro e apprezzo il loro sforzo, affiancando le operazioni che fanno a questo proposito riviste specializzate come Il falcone maltese, Fiction TV, o in radio Tutti i colori del giallo dove Luca Crovi, oltre che parlare di attualità, tenta di gettare l’occhio sulla storia del giallo e del mistero in Italia, sia in campo letterario sia in quello televisivo e cinematografico. Se non approfondiamo le nostre radici, anche il fenomeno del grande successo attuale del noir italiano – termine che non amo ma uso per comodità – rischia di essere un colosso dai piedi di argilla, una bolla di sapone destinata a scoppiare e sparire. È soltanto conoscendo le cose che abbiamo già fatto – e sono tante, ve lo assicuro - possiamo porci di fronte a quanto ci viene proposto con occhi diversi, con un bagaglio di conoscenza maggiore e più matura;

• a questo proposito, il sito potrebbe pubblicare le sceneggiature di altri autori al fine di creare una sorta di biblioteca, nella speranza di creare in futuro – per questo serve la collaborazione della RAI – una biblioteca dell’audiovisivo. Conosciamo tutti da appassionati la difficoltà di trovare un dvd o una cassetta vhs di opere televisive, escluse quelle poche che

la RAI ha pubblicato e messo in vendita. La speranza è che la RAI continui in questa opera di diffusione pubblicando tutti i gialli (o mistery) degli anni settanta e ottanta, al fine di permettere agli appassionati e agli studiosi di avere finalmente tutto il materiale necessario per scrivere una vera storia del giallo televisivo. In questo modo, il raccogliere sceneggiature originali e metterle sul sito a disposizione diventerebbe una opera di integrazione e di approfondimento estremamente meritorio.

A questo punto, credo di aver scritto anche troppo, aspetto commenti e risposte, critiche o positive non fa niente, importante è svegliare l’interesse e creare una fonte di discussione. Come le spirali di un sasso gettato nell’acqua spero che le onde si diffondano e facciano nascere una marea d’interesse. Nella speranza che non ci sommerga, ovviamente.