Primo romanzo thriller dello scrittore, indagatore del mistero e segretario nazionale del CICAP Massimo Polidoro, Il passato è una bestia feroce, stampato da Piemme Editore, è uscito all'inizio del mese di marzo nelle librerie italiane.

Volume dall'intreccio avvincente e molto ben strutturato che si fa apprezzare per una trama semplice ma non banale, narra le vicende dell'ultra quarantenne Bruno Jordan, cronista di successo della rivista Krimen, che mentre attraversa un periodo difficile della sua esistenza, sia dal punto di vista lavorativo che privato, riceve una lettera scritta trentatré anni prima da Monica Ferreri sua ex compagna al tempo della scuola media scomparsa all'età di tredici anni senza lasciare traccia.

E proprio in seguito alla lettura di questa missiva per non pensare alla sua vita disastrata Bruno deciderà, a più di tre decadi di distanza, di indagare sulla sparizione della sua amica ritornando dove tutto è iniziato, il suo paese natale.

Qui con l'aiuto di sue vecchie conoscenze e di Costanza Piras, una giovane ma risoluta donna maresciallo, arriverà alla risoluzione del caso.

Ma più andrà a fondo più quello che scoprirà si farà spaventoso, facendogli capire troppo tardi che il passato è come una bestia feroce che forse sarebbe meglio non risvegliare.

Nonostante sia un esordiente assoluto nella narrativa poliziesca, Polidoro arricchisce il libro con molti degli stilemi del genere su cui sembra essersi documentato accuratamente e dissemina indizi fin dalle prima pagine.

Le vicende vissute dagli eroi che popolano questo lavoro, psicologicamente molto ben connotati e dalle caratteristiche nette, che si sviluppano su due piani temporali distinti (il 1982 e il presente), inizialmente dai toni tranquilli, assumono nel corso del racconto un ritmo incalzante fino ad arrivare, in un crescendo di colpi di scena, ad un finale che lascerà il lettore spiazzato e frastornato dagli eventi.

Anche le ambientazioni, molto grige e cupe, baste su una provincia lombarda che lo scrittore sembra conoscere bene, aiutano ad aumentare il pathos e la tensione della storia.

Altri punti di forza di quest'opera prima sono: la tenacia del protagonista che, sebbene in apparenza sembri un po' arrogante e superficiale, è fortemente determinato ad arrivare in fondo a una vicenda di cui nessuno si è interessato per trentatré anni, e l'aver disseminato la narrazione di rimandi ad oggetti e eventi che hanno caratterizzato gli anni '80.

Tutto questo unito al fatto che non si capirà chi è il colpevole della sottrazione della ragazzina se non alla fine degli accadimenti contribuisce a far si che questo prodotto sia assolutamente meritevole di essere acquistato.

Se proprio vogliamo trovare un difetto, che non sminuisce la particolarità di questo bel tomo, possiamo identificarlo nel fatto che alcuni dei personaggi avrebbero avuto bisogno di maggior approfondimento.

Alla luce di quanto scritto, possiamo quindi affermare che la lettura di questo testo sia estremamente consigliata agli appassionati di buona letteratura noir.