A distanza di quindici mesi dalla pubblicazione de Il passato è una bestia feroce, primo romanzo thriller del conduttore televisivo, scrittore e divulgatore scientifico italiano Massimo Polidoro, il 21 giugno è uscito in tutte le librerie italiane, stampato come il precedente da Piemme Edizioni, Non guardare nell'abisso.

Quest'opera, che vede il ritorno di Bruno Jordan, cronista di nera in forza alla rivista Krimen, è ambientata un anno dopo le vicende che l'hanno portato all'incredibile ritrovamento di una donna scomparsa da tempo e inizia quando l'ex senatore in pensione Publio Virgilio Strazzi, politico tra i più quotati per ricoprire la carica di presidente della Repubblica italiana, di cui è imminente l'elezione, chiede al giornalista di aiutarlo a rintracciare la nipote che non ha mai conosciuto.

Jordan, sulle prime restio, cede e accetta l’incarico.

Durante il dipanarsi della vicenda però, si rende conto che l’uomo gli ha raccontato solo una parte della verità.

Dietro il nonno tormentato da rimpianti si allunga infatti l’ombra inquietante di una personalità oscura a capo di un complotto che affonda le radici in alcuni dei momenti più tragici e irrisolti del dopoguerra e che sfocia negli eventi che, ai giorni nostri, hanno riportato in auge gli anni di piombo.

Accanto al protagonista che, sebbene sembri un po' arrogante e superficiale, è caratterizzato da una forte tenacia e determinazione ad andare a fondo nelle cose, si muovono e tirano le fila di questa vicenda, in cui crimine e politica si mischiano, personaggi, molto ben connotati psicologicamente, dal carattere molto sfaccettato che non sono quello che sembrano ad una prima occhiata.

Per quanto riguarda lo svolgersi della trama poi, il libro è molto originale, ben strutturato e scorrevole e il lettore, grazie a frequenti ribaltamenti di fronte, capitoli brevi e numerosi colpi di scena, non riuscirà a staccarsi dal volume finché non sarà giunto alla conclusione.

Lo stile asciutto e richiami continui a episodi storici realmente accaduti in Italia negli anni '70 del secolo scorso, fanno si che questo tomo costituisca motivo di interesse anche per chi, in un'opera di fiction, cerca riferimenti a vicende reali di epoche passate.

Alcuni eventi che si succedono sulla direttrice Milano – Torino, due posti che lo scrittore sembra conoscere bene, aiutano inoltre ad aumentare il pathos e la tensione della storia.

Il fatto poi che non si capiranno le vere intenzioni degli antagonisti di Bruno Jordan se non alla fine degli accadimenti contribuisce a far si che questo prodotto sia assolutamente meritevole di essere acquistato.

Alla luce di quanto scritto, si può quindi affermare, senza paura di smentite, che Polidoro abbia di nuovo fatto centro e consigliare la lettura di questo testo sia agli appassionati di storia che di buona letteratura noir.