Il corpo senza vita di una ragazzina di quindici anni viene ripescato dalle acque del Meno, è stata seviziata e uccisa. Ad investigare sulla macabra scoperta vengono chiamati il commissario capo Oliver von Bodenstein e la collega Pia Kirchhoff, una coppia collaudata ed efficiente, che tuttavia sembrano brancolare nel buio, mentre gli atti di violenza tornano a insanguinare le loro strade. Una nota giornalista televisiva viene picchiata e violentata, e qualcosa di inquietante sembra collegare i due casi. Ma i due investigatori dovranno essere pronti a spingersi ben oltre ciò che nascondono le apparenze, in una zona d’ombra in cui sono racchiusi le più efferate crudeltà dell’animo umano.

Lupo cattivo è l’ultimo romanzo di Nele Neuhaus, ed è pubblicato in Italia dall’editore Giano, nella splendida collana La Civetta. L’autrice tedesca che si era già fatta apprezzare in tutta Europa (e anche nel nostro paese), per il perfetto thriller Biancaneve deve morire (Giano, 2011), e ci accompagna qui in una nuova indagine della sua coppia di investigatori.

In questo suo nuovo romanzo la Neuhaus conferma ancora una volta le sue grandi qualità di narratrice, un ritmo incalzante e coinvolgente, una trama perfetta, intricata e appassionante. I continui cambi di prospettiva valorizzano la narrazione e costruiscono un mondo oscuro e una tensione asfittica che sala attimo dopo attimo, come una marea inesorabile che travolge e spazza via.

La descrizione dei personaggi, dai protagonisti ai comprimari, è semplicemente perfetta, nessuno è banale ho abbozzato, ma sono tutti reali, concrete, perfettamente tratteggiati, anche con poche efficaci battute.

I due protagonisti, che oltre all’indagine, ci accompagnano anche nella loro vita privata, creano una immediata empatia con il lettore, attraversando la pagina scritta per divenire figure concrete e sfaccettate. Non ci si può non appassionare alle loro vicende o non sentirsi schierati fino in fondo con loro, con la loro voglia di verità e giustizia.

Ma in questo romanzo c’è di più. La Neuhaus riesce ad affrontare un tema durissimo come la pedofilia. E lo fa con grande maestria e impatto, descrivendo l’orrore senza mai scadere, ma mostrandoci la sofferenza cruda e incancellabile delle vittime. Riesce con poche parole a colpire duro allo stomaco, a renderci partecipi della sofferenza. E questo è, senza ombra di dubbio, talento puro.

Un giallo perfetto. Un grande romanzo da una delle migliori autrici in circolazione.

Da non perdere assolutamente.