Si tratta di una raccolta di dodici racconti ambientati in Toscana: da Firenze alla Versilia, da Lucca alla Lunigiana,  dal grossetano al casentino. I curatori sono  Graziano Braschi e Elio Marracci.

Nella prefazione Braschi ripercorre la storia del giallo “toscano” a partire dagli anni ’20 fino all’”esplosione” degli ultimi dieci anni. A proposito di Nero Toscana scrive: “Questa raccolta privilegia città e province toscane finora trascurate (o comunque periferiche) dai giallisti: ad esempio, ben tre racconti sono ambientati a Lucca e uno in Lunigiana. Altre “finestre sul cortile” delittuose vengono invece aperte su miti noir consolidati come quelli della Versilia, della Maremma, della Prato multietnica e della Firenze dei quartieri popolari”.

Notte d’estate di Francesco Bertolucci è una storiaccia crudele che si consuma sul lungomare della Versilia. Qua è il Caso a giocare un brutto tiro.

Mia madre e la rabbia di Daniele Nepi è un noir psicologica ad altissima tensione.

Ne L’ultima seduzione di Francesca Compolo si consuma una vendetta all’ultima gocca di sangue, è proprio il caso di  dirlo.

In Macchianera di Stelvio Mestrovich il protagonista è un gatto nero che ricorda celebri personaggi a quattro zampe della letteratura gialla classica. Il pane del pittore di Rossana Giorgi Consorti ha la struttura di poliziesco classico con ambientazione e uso del vernacolo lucchese. L’ultimo delitto della Curva del Pino di Lino Bologna è un poliziesco di tipo deduttivo con ambientazione lunigiana.

Rapimento di Fabrizio Malfatti mescola l’indagine classica al mistery con venature di esoterismo. Coprotagonista nientemeno che un aruspice etrusco.

Come le rondini dai loro voli di Simone Togneri è un noir che si svolge sulle mura di Lucca. Nell’arco di poche pagine passa dal racconto di una comune indagine di polizia al noir che sonda il lato oscuro dell’animo umano e lo fa con un finale decisamente spiazzante.

Lupi di Roberto Santini è una storia ambientata nei boschi del Casentino in cui si fronteggiano uomini e lupi. Versione moderna dell’ homo homini lupus. Uno scontro epico in cui l’animale selvaggio incarna la Giustizia.

Non mi va di morire con i tacchi alti di Erminio Serniotti è una storia pratese in cui viene contrapposta la vita del punkabbestia a quella di cittadini “al di sopra di ogni sospetto”.

Piolo e il professore di Andrea Montaresi è un giallo con forti connotazioni sociali e con due piani narrativi separati temporalmente ma che si intersecano continuamente. Dalla Viareggio della ricostruzione postbellica agli anni ‘70, quando si scopriranno per caso crimini seppelliti dal tempo e dagli uomini. Una struggente figura di “matto” che ama la letteratura.

Dante e Beatrice: diciotto vite spezzate di Sergio Calamandrei. Non sono il sommo poeta e la sua amata ma due gatti molto amati dal loro proprietario. Indagando sulla loro morte un investigatore privato fiorentino scopre ben altro.  Il racconto è narrato con arguta ironia.