Una nuova innovativa inchiesta sul paese dalle mille ombre.

La scomparsa del giornalista Mauro De Mauro è uno dei misteri oscuri dell’Italia repubblicana. Molti nel corso degli anni hanno avanzato ipotesi e congetture, scritto libri e dossier, su tutti si deve ricordare la splendida puntata di Blu Notte di Carlo Lucarelli.

Ora una nuova e interessante voce interviene sulla questione nella speranza di portare una luce nell’oscurità di decenni di complotti e silenzi.

In Mauro De Mauro. La verità scomoda, edito da Aliberti, nella collana Yahoopolis, l'inviato speciale di Repubblica Francesco Viviano demolisce tutte le tesi costruite per un trentennio attorno alla morte di Mauro De Mauro, fatta apparire come collegata alla scomparsa di Enrico Mattei, presidente dell'Eni, su cui egli stava indagando, o a un presunto traffico di stupefacenti.

Ma in realtà si tratterebbe di veri e propri depistaggi

Dietro la morte di De Mauro ci sarebbe ben altro, a cominciare dal tentato golpe di Junio Valerio Borghese e dagli interessi che la mafia siciliana tesseva insieme a illustri personalità del mondo politico, nobiliare e imprenditoriale che da Palermo portavano dritto fino a Roma.

Il tutto contenuto in un documento inedito e sconvolgente che torna dalle nebbie del passato, decisivo per le sorti del giornalista d'assalto Mauro De Mauro.

Si tratta di un vecchio verbale ritrovato da lui nel 1962, contenente le rivelazioni di un pentito mafioso che descrivevano l'organigramma completo di Cosa Nostra: il giornalista del quotidiano siciliano «L'Ora» non si lasciò sfuggire l'occasione di renderlo noto, pubblicandolo in tre puntate sulla testata per cui scriveva.

"De Mauro ha detto la cosa giusta all'uomo sbagliato e la cosa sbagliata all'uomo giusto". (Leonardo Sciascia)