"Non ho mai sentito una puzza del genere - rivela un anonimo del quartiere di Fornase - era un indicibile "misto acido" tra una montagna di pannolini usati ed esalazioni di fonderia. Arrivava a zaffate, e bisognava piegarsi in due per reggere l'urto. A un certo punto uno sperava di vomitare".

Il gioco comincia a svelarsi, dunque. Assumendo le sembianze di un mastodontico e mefitico Blob che, a contatto con le narici degli umani, induce alla nausea e alle allucinazioni.

Nei giorni di un possibile Stevanin 2, nei risvegli mediatici segnati nel Nordest dall'ipotetica comparsa di un nuovo, efferato serial killer di prostitute, agricoltore veronese come Stevanin, Gotico Padano lascia volentieri il passo all'immarcescibile Fernando Camon che sul Gazzettino dell'8 febbraio verga in prima pagina un "Serial killer di campagna in un Veneto stravolto". C'è ben altro di cui occuparsi, andando alla ricerca del Genius Loci incombente su questa terra di ex osterie (oggi si chiamano "pub" o "ranch"), ed ex oratori tramutatisi nei deserti su cui la Margherita e Forza Italia amano vaneggiare disegni di legge, per farne serbatoi elettorali come ai bei tempi della Dc.

Volendo dare un più definito corpo al mostro informe che, con il nome di Smog, nel solo Nordest pretende una media di ottanta vittime all'anno - i morti segnalati dal Gazzettino del 10 febbraio sulla base di una ricerca universitaria - occorre fare una gita a Spinea, paesotto in provincia di Venezia dove gli abitanti hanno immonde storie da raccontarvi. Succede nel quartiere di Fornase, messo sottosopra dai cantieri delle Ferrovie al lavoro da anni per realizzare i binari dell'Alta Velocità lungo la Milano-Venezia. Qui nello scorso autunno hanno fatto la loro comparsa gli "Odori nauseabondi" di cui riferisce il Gazzettino il 14 novembre, nonchè il 22 gennaio scorso. "Tutto è incominciato con i camion di terra trasportata per innalzare il sedime ferroviario - racconta Pietro Cazzin - Ne gettavano a tonnellate, ed esalava un puzzo insopportabile. Qualcuno, che ha fatto l'operaio in fonderia, ha riconosciuto le tipiche esalazioni da alluminio. Chi invece ha lavorato a Marghera sostiene che si tratta di scarichi tossici, vista la vicinanza di Fornase con gli stabilimenti del Petrolchimico".

L'inferno è durato settimane, durante le quali i residenti di Fornase hanno calcolato in circa 14mila metri cubi la quantità di terra usata nel cantiere degli orrori, mentre l'Arpav iniziava indagini su cui tuttora incombe un significativo top secret. "Adesso gli odori sono finiti - racconta Cazzin a Gotico Padano - ma continuiamo a chiederci cosa si nasconde sotto le tonnellate di calce usata per coprire quel lezzo incredibile. Con che cosa siamo obbligati, o forse condannati a convivere".

Prime indiscrezioni parlano di infernali cocktail chimici, mischiati a materiale lapideo, proveniente da qualche cimitero dei dintorni. A giorni - forse - la pubblicazione dei rilievi dell'Arpav. Effettuati nella medesima terra a Nordest della ragione dove Il Mattino di Padova del 9 febbraio, riferendo gli esiti di un sondaggio sulle nuove generazioni, effettuato nei comuni della Bassa Padovana, parla di "Giovani che si sentono brutti, e che hanno uno spiccato senso civico". Affiora qui, tra i teen agers di Montagnana infestati da acne e bulimia, l'identikit del supereroe che attorno al 2025 sfiderà il maleodorante "Entity" partorito nelle viscere dell'Alta Velocità.