Gotico Padano appronta "casting", studia "locations", azzarda anche qualche riga di "script" in vista dell’Opera che finalmente racconti tutti gli indicibili orrori nascosti tra le pieghe di questa terra a Nordest della Ragione.

Mattina a Chioggia, sulla scia di un titolo del Gazzettino del 18 febbraio: "Vongole inquinate, sette arresti". Ovvero sette soci della cooperativa "La Nuova Passera" (sic!), accusati di avere immesso nel mercato, e quindi sulle tavole dei consumatori, 25 tonnellate di vongole in buona parte pescate in acque proibite. Per esempio a Porto Marghera, da dove sembrano provenire quelle che le analisi effettuate nei laboratori dei carabinieri hanno scoperto infarcite di octodiossine e octafuranici dall’alto potenziale inquinante. Mica male per la salute pubblica.

A proposito di quest’ultima, ora di pranzo a Padova, dove Il Mattino del 15 febbraio racconta di "Madre e figlia, ticket alla Salute". Il che significa la giornalista Ludovica Casellati, da pochi giorni insediatasi al Ministero della Salute in qualità di capo della segreteria del Sottosegretariato di Stato. Nulla di strano, se non un incarico che la mette alle dipendenze della madre, la senatrice di Forza Italia Maria Elisabetta Alberti Casellati, a sua volta appena nominata dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Straordinario: un pezzo del Welfare italiano a conduzione familiare, per la probabile gioia del ministro Sirchia.

Pomeriggio a Vicenza, città che il locale Giornale di Vicenza del 14 febbraio ci descrive stordita da un titolo a nove colonne: "Truffe col tubo da 15 milioni". Sembra un qualcosa di quasi-innocente. In realtà, la lettura del dettagliato pezzo a firma di Ivano Tolettini porta a contatto con una realtà abnorme e truculenta. La stessa che trapela nelle 241 pagine redatte dal Pm di Rimini Mario Cerioni a conclusione delle indagini preliminari che riguardano ben 57 indagati, accusati a vario titolo di avere truffato e avere usato violenza privata nei confronti di circa 200 persone. Vittime che avrebbero sborsato fior di quattrini pur di partecipare ai corsi dove diventare venditori del "Tubo Tucker", presentato come rimedio universale contro l’inquinamento e lo spreco energetico. Uno di questi truffati racconta di avere partecipato, nel gennaio del 2002 a una convention tenutasi in un albergo presso Trapani, dove le lezioni per lui consistevano nel venire legato per ore a una colonna travestito da pagliaccio, e ripetutamente apostrofato come "cornuto e pezzo di merda" dall’aguzzino di turno.

Ce n’è abbastanza. A sufficienza per intrecciare destini e personaggi in una padanissima saga di vongole-Alien negli stomaci di chi le ha divorate, scorci di Beautiful ministeriali, vendicatori solitari armati dell’unico tubo Tucker funzionante, trasformato in mefitico raggio della morte dopo essere stato, nella notte dei tempi, spada di templare...