“Le tradizioni popolari sorgono in una maniera che ci rimane oscura, eppure si perpetuano nei racconti che i genitori fanno ai figli, e i nonni ai nipoti, di generazione in generazione. I protagonisti di questi racconti sono sempre personificazioni del Male: lupi mannari, vampiri, orchi, streghe e spettri – tutte creature maligne. Come nascono? Da che cosa traggono forza per crescere nella mente umana?” Questo interrogativo, che il protagonista pone innanzitutto a se stesso oltre che al suo interlocutore, costituisce il punto di partenza di Vukovlad. Il signore dei lupi di Paolo Maurensig.

Racchiuso all’interno di una cornice narrativa che ne costituisce il sottotesto interpretativo, questo seducente e suggestivo romanzo breve dal sapore gotico racconta la storia di un sottufficiale dei Cacciatori Ungheresi di stanza in Polonia sui monti Tatra, Emil Ferencki, che, nell’estate del 1939, alla vigilia della seconda guerra mondiale, con i suoi commilitoni si trova a dover fronteggiare una duplice imminente invasione su fronti opposti, quella tedesca dai Carpazi e quella russa dall’Ucraina.

Mentre avanzano in un ambiente naturale ostile, sferzati dalla pioggia e dalla neve, i soldati, in gran parte slavi e ungheresi, si trovano di fronte a fatti inspiegabili e spaventosi, forse compiuti da una bestia feroce, forse da un licantropo, in qualche modo legato al potente e temuto malgravio del luogo...

Questo spunto gotico consente allo scrittore goriziano di affrontare ancora una volta, il tema del doppio, visto come lo strumento più adeguato per intraprendere un cammino introspettivo nel profondo dell’anima, secondo un tragitto che parte dall’Io per approdare all’Es, attraversando il conscio e l’inconscio, il Bene e il Male, la luce e l’ombra. Un cammino che ha lo scopo di scongiurare, esorcizzare e conoscere quello che, a ben guardare, è il più disperato segno d’attaccamento alla vita, vale a dire la paura della morte. Cosa che rende un piccolo libro come Vukovlad un vero e proprio apologo sulla condizione umana, da sempre dilaniata fra Bene e Male, rettitudine e corruzione, ingenuità e conoscenza.