La Einaudi porta in libreria un thriller a sfondo storico: Il diritto dei lupi (2021) di Stefano De Bellis e Edgardo Fiorillo.

Tra il legal thriller e l'hard boiled, un romanzo pieno di suspense in una Roma antica che, come oggi New York o Londra, è innanzitutto una capitale del mondo.

La trama

80 a. C. L’Urbe è una metropoli violenta, dove denaro, vizio e politica si intrecciano senza sosta. Avvolti nelle tenebre della Suburra, quattro sicari irrompono in un lupanare dove si sta svolgendo un festino. La strage si consuma in pochi minuti: tra i morti c’è un aspirante senatore.

Chi ha ordinato il massacro al Fodero del gladio, un nuovo bordello di lusso nel cuore malfamato di Roma? Il principale sospettato è Marco Garrulo, detto Mezzo Asse – unico superstite alla carneficina e proprietario del locale – che però è scomparso. A dargli la caccia sono in molti: fra questi, per incarico del futuro triumviro Marco Licinio Crasso, che ha iniziato la sua scalata sociale, il veterano Tito Annio, aiutato da un gallo romano enorme, con il cuore d’oro, e da un vecchio commilitone consumato dai ricordi e dal vino. Negli stessi giorni Cecilia Metella, influente matrona, chiede al giovane Cicerone di difendere un suo protetto, Sesto Roscio, dall’accusa di parricidio. Una causa delicata non solo per la gravità dell’imputazione, ma per gli interessi e le lotte di potere che si nascondono nelle pieghe del caso. Su entrambe le vicende, che si riveleranno legate, incombe l’ombra di Silla, il Dictator, i cui nemici sono sempre piú inquieti. E se per arrivare alla verità Tito dovrà affrontare risse, agguati, complicazioni sentimentali, donne determinate e memorabili sbronze, Cicerone scoprirà invece che in gioco, nel foro, non c’è soltanto il destino di Sesto, ma anche il suo. E forse la sopravvivenza della Repubblica.

L'incipit

Roma, anno 673 ab Urbe condita, terzo giorno prima delle none di gennaio

(3 gennaio, 80 a. C.)

Il rumore della cote sul ferro accarezzava i timpani dello sfregiato e lo aiutava a concentrarsi. L’uomo si prendeva cura delle sue siche come un leone dei suoi artigli: assecondava i sobbalzi del carro, facendo scorrere con studiata lentezza la pietra sopra le lame curve, si godeva il momento e intanto ripassava tra sé le cose da fare, organizzandole in una sequenza precisa.

Affilava la sua determinazione a uccidere.

Aveva una missione, e i tre che erano con lui per portarla a termine avrebbero eseguito i suoi ordini, nel rispetto della gerarchia bestiale che si era instaurata fra loro.

Il più giovane, che tutti chiamavano Puer, sonnecchiava in un angolo, avvolto in un mantello scuro; gli altri due parlottavano.

– Ci saranno donne, – disse l’iberico, legandosi i capelli in un corto codino.

Il germanico rise. – Oh, sì… Andiamo a rovinare una festa. Quante saranno le puttane, eh? Quante saranno?

Lo sfregiato si passò l’indice sulla cicatrice slabbrata che gli correva dalla mandibola fino alla fronte passando per l’orbita destra, vuota come un pozzo senza fondo. Diede un’ultima controllata alle siche e le incrociò dietro la schiena, infilandole nella spessa cinta di cuoio che gli stringeva la tunica in vita. Sciolse le spalle, roteò il collo taurino, si protese verso l’uomo che gli sedeva di fronte e lo afferrò per la barba. Quello mugugnò per il dolore, aggrappandosi con due mani al gigantesco braccio che lo tirava verso il basso.

Gli autori

Stefano De Bellis (1973) è consulente informatico amministrativo.

Edgardo Fiorillo (1973) è biologo e divulgatore scientifico

Info

Stile Libero Big, pp. 736, € 22,00, ISBN 9788806247089.