Il commissario La violette si gode una meritata vacanza a Sisteron, un meraviglioso borgo della sua amata Provenza. Ma il suo riposo avrà vita breve: una serie di inspiegabili delitti sconvolgono la pace apparente del paesino, le infermiere di Rogeraine, un’invalida dal carattere di ferro, vengono trovate brutalmente uccise, su ognuno dei corpi un biglietto da visita che riapre inconfessabili ricordi. Il commissario si troverà così a dover affrontare un passato che affonda le sue radici nella seconda guerra mondiale e nella lotta di resistenza francese. Un muro di omertà avvolge quegli anni di violenza e disperazione, ma Laviolette alla fine riuscirà a far luce su vecchi rancori, su pagine oscure di una storia che nonostante ogni apparenza non verrà mai dimenticata.

La scrittura di Pierre Magnan è come sempre sontuosa e ricca, la narrazione è articolata senza essere pesante o ripetitiva. I personaggi sono ben costruiti e il protagonista sornione e falsamente indolente domina tranquillo e imperturbabile le pagine del romanzo, con il suo andare lento, le sue deduzioni e il suo saper parlare con gli individui. Il ritmo di Il segreto dei vicoli oscuri è lento nella prima parte per poi, come già è accaduto a Magnan, subire un'improvvisa accelerazione nella seconda parte, e anche la tranquillità delle ambientazioni, che l’autore descrive con fare elegiaco nelle prime pagine, nel proseguio della vicenda cade di fronte all’efferatezza non tanto dell’omicidio in sé, ma delle tensioni, delle motivazioni, delle vendette che sono dietro l’omicidio stesso.

Le morti di Magnan non sono asettiche come quelle di alcuni autori del giallo classico, in cui l’omicidio era il pretesto per la creazione di un meraviglioso ed articolato enigma, né sono inutilmente efferate come quelle di alcuni nuovi autori noir, che a volte scivolano nel truculento, quando non nel grottesco, pur di creare una morte a effetto. No, le articolazioni di Magnan sono sempre inquietanti, plausibili, scioccanti (basti pensare a questo come al suo precendete romanzo – Il commissario nella tartufaia).

La dinamica del primo omicidio e il disvelamento dei ricordi che sono alla base della vendetta sono due autentici pezzi di bravura da parte di quello che senza ombra di dubbio è uno dei più grandi scrittori noir francesi.