Questo non è un paese per vecchi.

In Italia questa frase non sembra aver molto senso, ma in un’assolata giornata di Lucca Comics & Games 2012 è stata vera, reale, concreta; è stata la giornata di Christopher Paolini e dei suoi mondi fantastici.

Durante la kermesse toscana si sono susseguiti decine e decine di eventi e presentazioni, gli ospiti hanno intrattenuto e coinvolto le oltre 150.000 persone accorse in quattro giorni di fiera. E fra gli ospiti più attesi vi era sicuramente il giovane autore statunitense, autore del ciclo dell’eredità (composto da quattro romanzi: "Eragon", 2002; "Eldest", 2005; "Brisingr", 2008; "Inheritance", 2011, NdP), che ha venduto nel mondo oltre trentadue milioni di copie.

Trentadue milioni di copie. (scusate ma andava ri-detto).

Il sorridente Christopher ha giocato con i suoi fans in un divertente trivial di domande dedicate ai suoi romanzi, ha firmato migliaia di autografi, ma soprattutto ha tenuto un seminario/ lezione, dal titolo: Pensieri sulla scrittura: una discussione sul mestiere e la tecnica nello scrivere un romanzo, e così un ristretto numero di appassionati ha potuto godere dei consigli di un ragazzo sorridente e alla mano, che ha scritto il suo primo best-seller a quindici anni.

Paolini è stato da subito molto diretto e concreto, il clima in aula era gioviale e interattivo, e i consigli di Christopher talmente semplici da risultare sbalorditivi.

Poche regole granitiche sulla scrittura:

1) leggere

(non esiste uno scrittore che non sia anche un accanito lettore; in Italia si vendono pochi libri, ma in compenso abbiamo migliaia di presunti artisti/ scrittori incompresi… qualcosa vorrà dire, in fondo);

2) imparate tutto quello che vi è possibile sul linguaggio

(vocabolario ricco e sintassi corretta sono mattoni senza i quali non si costruisce nessun edificio);

3) scrivi su quello che ami di più

(la passione trasparirà attraverso le pagine e anche il lettore si lascerà trascinare dalle tue parole);

4) scrivere! Scrivere! Scrivere!

(su questo punto il buon Paolini è stato categorico: l’unico modo per imparare a scrivere un romanzo è… scriverlo! Scrivere è un lavoro che va fatto ogni giorno, non si deve aspettare l’ispirazione, ma scrivere e basta, la "persistenza" batte il talento);

5) trovare qualcuno che editi il tuo lavoro

(cioè leggerlo e correggerlo fino allo sfinimento… se si vuole diventare scrittori, si scrive per gli altri, altrimenti mettiamo giù un bel diario e teniamolo chiuso a chiave in un cassetto);

6) costruisci la tua storia

(l’ispirazione assoluta e lo scrittore che si mette come per magia a scrivere sul foglio bianco senza aver ideato struttura e trama sono sicuramente un’immagine poetica, ma che resta assolutamente tale; in realtà occorre lavorare e strutturare quello che si vuole scrivere);

7) divertirsi

(può sembrare un consiglio banale, ma è assolutamente fondamentale: senza divertimento tutto quanto detto non ha senso).

 

Paolini ha poi continuato affrontando un tema basilare della scrittura creativa, vale a dire il rapporto fra contenuto e struttura, due facce della stessa medaglia (il romanzo).

Si può oscillare fra questi due elementi, ma dovranno essere entrambi presenti.

Ha quindi parlato di una sua concezione personale, vale a dire l’equivalenza fra personaggi e struttura, un’idea in base alla quale, una volta individuati e delineati con precisione i personaggi, la storia nascerà e si evolverà da sé: sono i personaggi che fanno la trama (si tratta in fondo della concezione che qualsiasi appassionato di giochi di ruolo fa sua da sempre).

Altro concetto importante: Ideas are cheap. Le idee non costano nulla.

Vale a dire che la più meravigliosa delle intuizioni letterarie non è nulla se non viene concretamente realizzata, se non si materializza sulla pagina scritta (per dirla in concreto: le idee devono camminare sulle gambe degli uomini… devono essere realizzate per poter esistere).

Per l’ideazione della storia il consiglio è molto semplice: immaginare un punto iniziale, un fattore scatenante e poi valutare la naturale, o anche innaturale, evoluzione della vicenda.

What if… and then… and then…

Cosa succederebbe se… e poi… e poi…

Si può provare a metterla in pratica con qualsiasi cosa, con una notizia dei quotidiani, con il ricordo di un’estate passata, con un orrido incubo notturno e poi continuare ad appuntare gli sviluppi della vicenda. Passo dopo passo la trama del romanzo si costruirà dinanzi ai nostri occhi.

La lezione di Paolini è andata avanti fra suggerimenti e domande del pubblico, il tutto sempre accompagnato dalla sua straripante e inattesa simpatia e cordialità.

È sorprendente notare come un autore italiano che ha venduto qualche migliaio di copie si possa atteggiare a novello Dante, a profeta della scrittura e grande artista cui il solo avvicinarsi deve essere percepito come un grande onore, poi arriva questo ragazzo americano di ventinove anni, sorridente e occhialuto, che parla con tutti, che è sempre disposto a firmare autografi, che non si sottrae mai a una domanda e che… Ha venduto trentadue milioni di copie.

Lo so, può sembrare venale e materialistico ricordarlo, ma quando i tuoi libri sono venduti in tutto il mondo, quando se ne traggono film, quando sono decine le traduzioni e tu continui ad essere una persona semplice e disponibile, educata e alla mano… beh, la cosa non può che sorprendere positivamente, e fa venire voglia di rileggere ancora una volta i tuoi libri.

Un gran bell’esempio di scrittore e di uomo.