Orazio De Curtis è un bastardo. Nessun giro di parole, ma solo la verità, alta e splendente, dura e crudele. E’ un uomo squallido e cattivo, senza alcuna qualità morale, perverso sessualmente e disponibile a qualsiasi compromesso, anche il più abbietto. La sua vena di scrittore sembra essersi esaurita e la sua squallida esistenza sembra peggiorare ogni giorno di più, neanche spiare la figlia adolescente dei vicini sembra essere un divertente diversivo, soprattutto quando Orazio si rende conto che qualcuno sta spiando lui… qualcuno che forse sa essere anche peggio di lui.

Lo specchio del male è il primo romanzo di David Simon Mazzoli (poliedrico personaggio che oscilla fra radio e tv), edito da tre60 (nuovo marchio Tea).

Si tratta di un romanzo complesso e affascinante. Complesso e originale nella scrittura. Deciso e dinamico nelle vicende narrate e nella strutturazione narrativa.

Lo stile di Mazzoli fa ricorso ai più disparati mezzi ed elementi della scrittura, le parole acquisiscono significati ulteriori oltre a quelli semantici, la loro stessa allocazione sulla pagina bianca e pregna di significati, in un sorprendente manifesto futurista da romanzo noir.

I temi trattati sono forti e disturbanti, mai lasciati nell’ombra, ma sempre gettati in faccia al lettore senza alcuna paura, ma forse anche con una sorta di cinico compiacimento. Si tratta di una lettura che a molti potrebbe disturbare e far storcere il naso, ma non si può non apprezzare lo sforzo narrativo e creativo. Il testo si inserisce in un filone narrativo di letteratura crudo ed essenziale che ha degli illustri antesignani, da Irvine Welsh a Bret Easton Ellis ecc

Il personaggio è ben delineato, approfondito e strutturato, in poche parole… non si può non odiarlo!

Fra le pagine scorre fluisce vivido di energia uno humor nero crudele e dissacrante che arrichisce l’intera narrazione ci fa ben comprendere lo spessore e le potenzialità dell’autore.

I puristi del noir avranno difficoltà a finire il romanzo, ma almeno stavolta abbiamo trovato una voce fuori dal coro… una voce che lascia da parte i vari commissari e marescialli, le simpatiche vecchine e i the al veleno, per puntare l’indice verso i meandri più oscuri dell’animo umano.