«Il fatto che il vecchio conoscesse bene gli effetti del mare su un cadavere non sorprese affatto Patrik. Tutti quelli della vecchia guardia sapevano che il corpo prima sprofondava, poi risaliva in superficie via via che si riempiva di gas, poi si inabissava definitivamente».

È una terra bianca di neve e solo apparentemente tranquilla, la Scandinavia di Camilla Lackberg, se non fosse che il mistero ne incupisce i paesaggi e le anime degli abitanti. La storia de Lo scalpellino (Marsilio, 2011) si svolge nel paese natio dell’autrice, Fjällbacka, una realtà locale dove tutti si conoscono, dove i rancori hanno radici antiche ed esplosioni nuove. In questa località affacciata sul mare, un pescatore ritrova nella sua nassa il cadavere di una bambina. Il particolare agghiacciante è che nei suoi polmoni si rintracciano d'acqua dolce e sapone, chiaro indizio che la piccola è stata annegata in una vasca da bagno e poi gettata in mare, nel tentativo di eliminare il corpo. La vittima si chiama Sara e non era una bambina facile: risoluta, cocciuta, a volte capricciosa, ma piena di quella luce che la sua amica Frida sapeva cogliere: «A volte Sara era davvero insopportabile. Decideva sempre lei. Doveva essere tutto come voleva, altrimenti metteva il muso o rompeva i giocattoli. [...] Però quando Sara faceva la brava a Frida piaceva moltissimo, ed era per questo che giocava lo stesso con lei. Sperando che facesse la brava».

I personaggi sono diversi, entrano ed escono di scena piegandosi a un intreccio impeccabile, mentre in sottofondo si profila un’altra storia cominciata molto tempo prima, quella dello scalpellino, che converge verso la trama principale. Compaiono Erica Falck e Patrik Hedström, la neomamma Erica e la sua bambina, Maja, che la fagocita, c’è Monica e il suo Morgan affetto dalla sindrome di Asperger, poi la pettegola e insopportabile Lilian e Charlotte, madre colpita dalla perdita e a sua volta vittima di un circuito familiare soffocante. Ci sono altre pedine che la scrittrice fa muovere con maestria e coerenza e con uno stile limpido, facendole risaltare dalla massa di un paese simbolo di ogni paese del mondo, dove la gente mormora, vuole soluzioni rassicuranti, china la testa ai propri drammi.

Camilla Läckberg (1974) vive a Stoccolma con il marito e i tre figli. I suoi libri, ai vertici delle classifiche internazionali, hanno venduto nel mondo quasi sette milioni di copie. “Lo scalpellino”, selezionato dall'Accademia svedese del poliziesco come miglior giallo dell'anno, è il terzo episodio della serie di Erica Falck e Patrik Hedström, dopo “La principessa di ghiaccio” e “Il predicatore”, serie pubblicata in trentadue paesi.