Cynthia Rothrock nasce l’8 marzo (festa delle donne!) del 1957 a Washington (Delaware): è tutt’oggi la più celebre interprete femminile occidentale di film di arti marziali. Nel 2003, come introduzione al dizionario di cinema “VideoHound’s Dragon: Asian Action & Cult Flicks”, la Rothrock stessa racconta la propria vita professionale: usiamo quel materiale per stilarne un ritratto.

Ha trascorso l’infanzia a Scranton, Pennsylvania, e ogni settimana raggiungeva in auto New York per allenarsi con il maestro Shum Leung; dopo quattro ore di allenamento maestro ed allieva se ne andavano a Chinatown dove cenavano e si vedevano un qualche film asiatico. I vecchi film di Hong Kong affascinavano la ragazza, che sognava di poter eseguire lei stessa quelle coreografie.

Ma il cinema era ancora lontano: si allenò duramente e raggiunse molti traguardi. Per cinque anni di seguito fu campionessa di forme, dopo di che si ritirò dalla competizione perché sentiva che non sarebbe mai stata battuta: a tutto il 2003 il suo record infatti è ancora insuperato. Nel 1982 per la prima volta una donna era ai vertici della classifica dei migliori atleti nel campo delle armi maschili. (All’epoca non c’era ancora una categoria femminile.)

Faceva parte del West Coast Demonstration Team di Ernei Reyes, e proprio quest’ultimo un giorno ricevette la notizia che a Los Angeles stavano per ternersi delle audizioni: una compagnia di Hong Kong cercava volti nuovi per film d’azione. Malgrado fosse specificato che si cercavano attori maschi, Reyes volle mandare la Rothrock alle audizioni: la sua intuizione fu vincente, perché la donna fu subito contattata dalla compagnia cinese e messa sotto contratto di tre anni per tre film.

Cynthia Rothrock
Cynthia Rothrock
Il traguardo insperato si rivelò deludente: passarono due anni e quella compagnia non dava notizie di sé. La situazione si sbloccò quando Peter Jennings invitò la Rothrock a partecipare alla sua trasmissione televisiva World News Tonight. Si parlò dei traguardi atletici della donna e lei dichiarò di aver firmato per recitare nella città del cinema cinese: il servizio si chiuse con il giornalista che esclamava «Attenta Hong Kong: sta arrivando!»

Quando la trasmissione andò in onda ad Hong Kong, caso volle che la vide il regista-attore Sammo Hung: chiamò l’amico Corey Yuen a Los Angeles e volle sapere chi mai fosse quella “nuova promessa”, quella tale Cynthia Rothrock. Senza saperlo, la fantomatica compagnia che non usò mai la donna come attrice fece in realtà la sua fortuna: Sammo rilevò il contratto e chiamò la Rothrock a recitare ad Hong Kong.

Nel 1985 Cynthia arrivò nella capitale cinese del cinema, senza sapere una parola della lingua e senza conoscere nessuno. Era convinta che le avrebbero fatto indossare abiti tradizionali cinesi, messo una sciabola in mano e fatta combattere senza fine. «Interpreterai una ispettrice dall’Inghilterra» le dissero invece, «e vestirai in jeans».

Il film era “Yes, Madam”, diretto da Corey Yuen e con protagonista Michelle Yeoh. La Rothrock era la coprotagonista straniera che, al suo arrivo nel film, sarebbe stata protagonista di una scena umoristica: tutti infatti davano per scontato che non capisse il cinese e la prendevano in giro, mentre subito dopo lei rendeva chiara la padronanza con la lingua. Le cose però non andarono così sul set.

Una volta date alla Rothrock le battute in cinese, si iniziò subito a girare: la donna, al suo primo ciak, fu così nervosa che non fece altro che bofonchiare. Credeva che l’avrebbero rimproverata, invece uscì fuori che erano tutti convinti stesse recitando in inglese! Non importava, comunque: con sollievo l’attrice scoprì che tutti venivano doppiati, quindi durante la scena poteva dire ciò che voleva.

«Non ho mai conosciuto il dolore finché non ho iniziato a girare film ad Hong Kong», ha detto la Rothrock. L’impegno fisico sul set è totale, e non si contano i piccoli incidenti sul set. Durante le riprese del combattimento finale la donna doveva affrontare più persone contemporaneamente, ma un errore fece sì che uno stuntman la colpisse forte al naso: mentre il sangue usciva copioso, il regista le disse ora il suo naso era più bello!

Botte e lividi erano all’ordine del giorno, tanto che più d’una volta la Rothrock pensò che non sarebbe sopravvissuta alle riprese del film! «Ogni volta mi dicevo che quello sarebbe stato l’ultimo film, ma poi guarivo, vedevo il prodotto finito e non vedevo l’ora di cominciare a lavorare sul successivo».

Cynthia Rothrock contro la controfigura di Sammo Hung in "Millionaire's Express"
Cynthia Rothrock contro la controfigura di Sammo Hung in "Millionaire's Express"
Durante le riprese del film corale “Millionaire’s Express” (1986) di Sammo Hung, Cynthia doveva colpire per finta alla testa uno stuntman che invece sbagliava le distanze: la donna, per non colpirlo sul serio, si vedeva costretta a deviare la tecnica rovinando la scena. Dopo una pesante sfuriata del regista, e dopo aver più volte avvertito lo stuntman di controllare la distanza, l’atleta seguì le direttive di Sammo: «Prendi a calci quel tizio», e così fece. Colpì sul serio lo stuntman che cadde a terra: mentre fuoriusciva il sangue, Sammo gioiva di felicità per l’ottima esecuzione della scena. Mentre la Rothrock si mordeva le mani dal senso di colpa, un tecnico l’avvicinò e le fece notare che lo stuntman era quello che nel film precedente l’aveva colpita al naso!

Grazie ai ritmi frenetici di Hong Kong in pochi anni la Rothrock maturò molte esperienze ed aggiunse un gran numero di film al proprio curriculum.

Fra combattimenti dolorosi e rischi di morte – in “Blonde Fury” (1989) si dovette lanciare sul serio da un palazzo prima di una vera esplosione – il numero di film crebbe vertiginosamente: all’inizio degli anni Novanta, con solo cinque anni di esperienza, aveva qualcosa come quindici pellicole all’attivo!

Locandina originale di "China O'Brien"
Locandina originale di "China O'Brien"
Divenuta un nome celebre nell’ambiente, con la nascita in quel periodo di una certa richiesta di film marziali la donna poté tornare in patria a recitare, in modo più tranquillo e più tutelata dal punto di vista fisico. Fra 1990 e ’91 il regista Robert Clouse (quello di “I tre dell’Operazione Drago”) la scelse insieme ad altri attori marziali per il dittico di “China O’Brien” (di cui solo il primo episodio è giunto in Italia, con il titolo “Colpo marziale”). Sfruttando la moda marziale di questi anni la donna riuscì ad aggiungere un buon numero di film statunitensi al curriculum “cinese”. Comunque non ha mai tagliato i ponti: fino al 2000 ha ancora partecipato a produzioni più o meno importanti di Hong Kong, come “Manhattan Chase” diretto dal padre dei ninja movies Godfrey Ho.

Inoltre ebbe la lungimirante idea di comprare i diritti per la distribuzione negli USA dei film cinesi che la vedevano più o meno protagonista.

Dal 2004 la Rothrock sembra scomparsa dal mondo di cinema e TV: vista l’esperienza di Hong Kong è lecito pensare che sia giunto il momento di riposarsi. Come fan marziali, però, non possiamo che augurarci di poter tornare ad ammirarla.