Storie di sangue. Storie di amore e odio, vita e morte, in una parola storie di vampiri!

Le cronache di Saint-Germain dell’autrice americana Chelsea Quinn Yarbro è una splendida antologia che racchiude sette racconti del suo meraviglioso e longevo (in tutti i sensi) personaggio, il conte Francois Ragoczy di Saint-Germain, il vampiro millenario ispirato alla figura di un nobile ungherese realmente vissuto nel secolo dell’illuminismo.

Quella di Saint-German è la più lunga saga della letteratura horror che, cominciata nel 1971, conta attualmente più di venti titoli, che la Gargoyle books sta fortunatamente provvedendo a pubblicare nel nostro paese (di questi mesi la ristampa del primo titolo della serie – Hotel Transilavania – assolutamente da non perdere).

Questa antologia si inserisce perfettamente nella cronologia e nel dispiegarsi delle vicende e dell’animo del protagonista, con i suoi racconti illumina aspetti e sfaccettature di quello che è uno dei massimi personaggi della letteratura horror dei nostri tempi.

Il Conte di Saint-Germanie è un uomo raffinato, elegante ed enigmatico, reso saggio e imperturbabile dal lento trascorrere dei millenni, è un uomo/vampiro che ama le donne, le rispetta e le affascina, con quel suo sguardo intenso e profondo, la voce vellutata e i modi di un altro tempo. E le donne sono lì, rapite dal suo fascino, consapevoli che forse proprio una creatura della notte è l’ultimo messaggero di un amore puro e assoluto.

I racconti dell’antologia attraversano il tempo e lo spazio, è così seguiamo le avventure del nostro Conte attraverso l’Inghilterra vittoriana e la Francia della seconda guerra mondiale, attraverso un albergo del XX secolo e l’antica e prestigiosa università di Padova del XIV secolo, d’altronde, visto che sono ormai quattromila anni che il conte cammina su questa terra perché non approfittarne per conoscere e amare periodi storici differenti e immergerci completamente in questa incredibile saga.

E allora il libro della Yarbro oltre al tenebroso personaggio si arricchisce e completa con una ricostruzione storica, attenta e puntuale, frutto di minuziose ricerche e sensibilità e gusto del particolare. Siamo di fronte a un horror-storico, un nuovo genere, che raccoglie il meglio dei due mondi letterari.

La scrittura della Yarbro è ricercata senza mai essere pesante, le descrizioni sono attente ed evocative, mai barocche o pedanti. Ma quello che colpisce di più dello stile dell’autrice americana è senza dubbio la maestria dei dialoghi: densi, complessi, affascinati, avvolgenti. Descrivono e dipingono fin nei più minimi particolari l’animo e il crepuscolare fascino di un essere, di una creatura del buio, di un uomo che coinvolge e strega, turba e insegna, e che risplende di una luce propria affascinante e tenebrosa.