James Ellroy pensò alla trama Prega detective durante le sue reali disavventure, quando, letteralmente, si drogava di polizieschi per sfuggire proprio a quella vita miserevole raccontata e vissuta dai suoi personaggi.Fritz Brown, il protagonista del romanzo, è un investigatore privato, ex sbirro corrotto ed ex alcolizzato. Per vivere, Brown è coinvolto in un giro di truffe che riguardano gli espropri di automobili. Un uomo totalmente disilluso dalla vita che aspetta l’occasione del riscatto morale per iniziare una vita migliore, non corrosa dalla solitudine, magari vissuta accanto al vero amore. Propositi che nella Los Angeles di Ellroy sono ad dir poco donchisciotteschi. L’occasione comunque capita: "dalle tenebre del passato riappare il fantasma di un serial killer psicopatico che maneggia soldi per essere un semplice caddie in un golf club. Ma quando Brown comincia ad indagare si trova invischiato in un oscuro turbine di corruzione, sesso e crudeli vendette, su cui grava l’ombra di un antico massacro" (Quarta di copertina). Il grande caso, quello che tu risolve la vita: in prospettiva, alla fine dell’epica avventura, il cavaliere avrà in sposa la bella e un forziere pieno di tesori, che in pratica sono una donna di cui Brown si invaghisce durante le investigazioni e un mucchio di soldi sporchi.Non aspettatevi, ovviamente, un lieto fine o un epilogo edificante: i campioni sociologici estratti dallo scrittore dalla realtà americana per scrivere le sue storie non lo permettono. Questo è un libro di James Ellroy in tutto e per tutto, non mancano neanche i riferimenti e gli omaggi a Philip Marlowe, illustre predecessore di Brown, e al maestro Raymond Chandler. Non è il suo miglior romanzo: lo stile e le tematiche sono ancora da rifinire. Ad ogni modo, per un qualsiasi scrittore essere un gradino sotto Ellroy vuol dire scrivere comunque ottimi romanzi, e questo vale anche per lo stesso autore di Prega detective.Un concentrato di sano e terribile pessimismo, di quello che scuote le coscienze, che fa pensare. La consapevolezza che una salvezza forse esiste, ma che solo in pochi raggiungono o che, forse, nessuno ha mai raggiunto.