Ovvero Missfatti (la battuta non è mia)… 

Già l’ho scritto da tempo. Le donne arrivano da tutte le parti, smettono di litigare, si aggregano, fanno comunella in barba a quel bischero di maschietto che le vuole in eterno conflitto. Soprattutto nel mondo della scrittura. Ed ecco allora spuntare antologie come Alle signore piace il nero di A.A.V.V. a cura di Barbara Garlaschelli e Nicoletta Vallorani, Sperling & Kupfer 2009 che ne mette insieme ben quattordici. Cose dell’altro mondo direbbe il più miope dei tradizionalisti.

E qui c’è proprio di tutto e di più. Un rapido sguardo in qua e là che fa solo il solletico: un coltello che brilla, violenza sulle donne, i vicini di casa (Erba docet), ingiusta giustizia, sottomissione, pazzia, gelosia, ansia, turbamenti, dolore insopportabile, voglia di riscatto sociale, il tema dell’aborto, quello del rapporto con gli animali (“Le bestie sono bestie. Gli uomini sono uomini), amanti, il mondo della lap dance, sesso a go-go, voglia d’amore, vendetta, gli alieni, l’”angelo” maschio e l’”angelo” femmina, lo “strano” mondo degli attori, la classica indagine da giallo classico e c’è pure Lillian Silvesholmes, la cugina di Sherlock Holmes a indagare in una storia che contiene tutte le caratteristiche degli apocrifi sherlockiani. Eccetera, eccetera, eccetera…

Insieme ad una variegata serie di spunti sulle magagne della società (furti, assunzioni in nero, truffe…) che punteggiano le varie storie proposte in forme e strutture diverse e di diverso livello (a mio parere).

Il fatto è che donne o uomini che siano il problema rimane sempre lo stesso. L’impressione è che dai dai, picchia e mena sui medesimi argomenti alla fine o sono veri capolavori (rara avis) o il tutto tende ad un serafica routine. L’intuizione e la sagacia femminile insieme alla brillantezza del tratto si trovano spesso (non sempre) di fronte al dilagare del già letto e riletto e ogni tanto si avverte l'ansia e la fatica verso il nuovo e il non scontato. 

La strada del giallo e del nero si fa sempre più dura. Anche per il sesso più o meno gentile. Però quando ci si mettono di mezzo certi sentimenti, certe tenerezze o crude realtà, quando la storia ti trascina via saltando l’impalcatura della costruzione allora la rabbia ti serra le mascelle o il groppo ti prende alla gola. Sia ai maschietti che alle femminucce. Figuriamo ad un vecchio babbeo.

Grazie di cuore.