Con Rocco Schiavone…

Ah l’amore l’amore di Antonio Manzini, Sellerio 2020.

Santo Stefano, 26 dicembre 2014. La rottura di coglioni è il ritornello preferito di Rocco Schiavone, vicequestore ad Aosta, che ora si trova in ospedale dopo essere stato ferito in uno scontro a fuoco con conseguente perdita di un rene.

Ma a smuovere la noiosa e stressante vita ospedaliera (non basta la lettura di qualche libro di Stephen King e compagnia bella) ecco arrivare una strana morte. Quella del ricco imprenditore Roberto Sirchia che ha subito un intervento analogo al suo, maci ha rimesso la pelle per un errore di trasfusione di sangue non appartenente al proprio gruppo. Solo un errore di malasanità, una incosciente distrazione o c’è dietro la mano di un omicida? Anche perché si scoprirà, strada facendo, che il riccone era pieno di debiti e aveva firmato una straordinaria assicurazione sulla vita. Ghiotta occasione per il nostro vicequestore che sguinzaglia tutta la sua squadra e, addirittura, esce di nascosto dall’ospedale per indagare di persona!Partendo dall’incontro con la moglie e il figlio del morto. Tanto per tastare il terreno. Poi via alla fabbrica di Sirchia, facendosi passare per un graduato della Finanza e si scopre uno scontro tra padre e figlio che voleva ingrandire l’azienda..

Al centro della scena il nostro Rocco, vedovo di Marina con la quale sembra ancora colloquiare “Lo sai qual è il problema, Rocco? Hai paura di lasciarti amare. Tutto qui.” Un tipo tosto (con le sue debolezze) e se c’è da menar le mani si menano senza alcun problema e si fa pure qualche bella tirata di tabacco e marijuana.Contrastato dall’alto (un classico) che la famiglia Sirchia è potente e aiutato da un gruppo di personaggi, ognuno dei quali presenta un carattere e un vissuto del tutto particolare. Chi se la spassa con due sorelle ed una cugina, e chi è troppo timido, per esternare il proprio sentimento. Dubbi, tormenti, battute, sberleffi, prese per il culo (vedi il “coinquilino” della camera dell’ospedale), insieme a momenti di pathos (un’ombra si aggira nei dintorni) e lirica delicatezza. Lo sforzo è notevole, qualche passo in avanti, qualche scoperta, continui, assillanti pedinamenti e qualcuno che ha sostituito l’etichetta del sangue…

Poi alla fine, sia dell’anno 2014 che della storia…

Ah, l’amore, l’amore!