È uscita nelle librerie italiane nel mese di ottobre 2008 per la casa editrice Laurum, che torna con quest’opera ad arricchire la collana ChiarOscuro, l’antologia Crimini di regime.

Questo libro, curato con grande mestiere da Angelo Marenzana e Daniele Cambiaso, che nasce e si sviluppa a partire da una fortunata rubrica, Libri Gialli Camicie Nere, on - line sul sito Thriller Magazine, raccoglie ventitré racconti, diversi per stile e argomenti trattati, su vicende nere, misteriose e delittuose ambientate nel periodo oscuro del Ventennio fascista e nell’immediato dopoguerra, un momento storico che ha ispirato molti scrittori di gialli e noir.

Le storie presenti, lavoro di ventitré scrittori, tra cui un paio di esordienti, molti nomi noti e alcuni capiscuola riconosciuti dell’attuale letteratura di tensione, abbracciano un periodo compreso tra la fine della prima guerra mondiale e le elezioni del ‘48, passando attraverso la marcia su Roma, l’occupazione delle fabbriche, gli anni trionfanti del Regime, le mire colonialiste, l’occupazione, la Resistenza, il disastro bellico, la borsa nera, l’attentato a Togliatti, e regalano al lettore emozioni e suggestioni di grande forza drammatica e intensità narrativa.

Il motivo dell’interesse verso questo arco di tempo, come hanno testimoniato gli stessi autori nel corso della presentazione del libro avvenuta nel corso del Pisa Book Festival, è da ricercare nell’intrico di istanze diverse rappresentate dall’indagine poliziesca all’interno di uno stato autoritario che tende a nascondere dietro un ordine di facciata la delinquenza e il delitto.

È come se, in questa situazione, il crimine assumesse una valenza diversa da quella che siamo soliti dargli, per diventare altro, quasi una celebrazione simbolica del male.

Non è stato facile inoltre, come emerge dal gran coinvolgimento emotivo presente nei racconti, per autori che, per età ed esperienze vissute o tramandate sono legati al fascismo a doppia mandata, affrontare la storia criminale di questo lungo periodo.

Gli scrittori però sono riusciti in modo egregio ad inserirsi negli ingranaggi stessi della storia ed aggiungere così un mattone al grande muro della memoria.

Alla luce di quanto detto non si può quindi che elogiare Angelo Marenzana e Daniele Cambiaso per il coraggio avuto a proporre un’opera così delicata e consigliarne la lettura a chiunque voglia avere una visione più diretta sul periodo del Ventennio.