Gli autori dei primi 100 bassotti

Vita e opere

Un gran bel romanzo…

Il primo amore sono state le biografie. Le vite dei grandi uomini. Per una sorta di ammirazione e di identificazione, una specie di riscatto della mia che mi sembrava piuttosto scialba e sciapita. E dunque, non appena è uscito Gli autori dei primi 100 bassotti- Vita e opere, Polillo 2011, visto e preso.

Vite degne di essere conosciute, vite che hanno in comune un aspetto che le lega insieme: l’assassinio, seppure nella finzione. Tante vite, tante esperienze, di uomini e di donne coraggiose, i successi, gli insuccessi, le critiche osannanti e le stroncature, i consensi al momento e le tardive rivalutazioni. Scrittori a tempo pieno e scrittori per passatempo (ben remunerato, tra l’altro), soprattutto avvocati che il contatto con il torbido rende evidentemente più adatti a questo genere di esercizio. Scrittori rimasti nella memoria (cito soltanto la Sayers, Marsh, Carr, Wallace ecc..) e scrittori meno bravi o meno fortunati che tuttavia il loro bel contributo al romanzo poliziesco lo hanno dato, eccome.

Con gli indimenticabili personaggi: detective dilettanti e ispettori famosi, ex delinquenti divenuti esperti segugi, deduttivi, scientifici, psicologici, belli, colti e raffinati, aristocratici col monocolo, “popolani” focosi, individui brillanti o dall’aspetto falsamente pacioso, ora grandi come velieri, ora piccoli come fringuelli. Tutti tesi a scoprire il mistero della morte violenta con la loro astuzia ed il loro particolare metodo di indagine. E se il riflettore è puntato sull’assassino allora si segue le sue vicende come se si fosse con lui, si entra nei meandri tortuosi e perversi della sua mente. E insieme ai personaggi e ai marchingegni della struttura narrativa, spesso tesa a meravigliare e a sfidare il lettore (molti sono gli scrittori della Golden Age), lo stile particolare di ognuno che lo rende unico e irripetibile.

Passioni, sacrifici, lotte, gloria e la sfortuna più crudele e feroce.

Un gran bel romanzo. Bello davvero.