Avevo già i due precedenti lavori di Gian Franco Orsi e Lia Volpatti e quindi non mi sono certo lasciato sfuggire C’era una volta il giallo III - L’età del sangue, Alacran 2007. Questa volta niente copertina nera ma blu con stampata copertina gialla di Lo spettacolo è finito di Ed Mc Bain, edizione Il Giallo Mondadori. Insomma due copertine al prezzo di una. Dopo l’età d’oro del mystery e l’età del piombo, ecco dunque quella del sangue a chiudere una trilogia degna di tutto rispetto.

Autori, personaggi, interviste, ricordi personali, brevi saggi critici, uno stimolo a volerne sapere di più, a ricercare, a indagare, a fare confronti. Prosa sicura, decisa, spigliata. Gustosi i commenti e le presentazioni di Andrea G. Pinketts sempre ironico, spiazzante, funambolico. Sentite questa a proposito di L’alcolismo del Private eye in Lawrence Block “I Nick e Nora Hammett, per i tre quarti di L’uomo ombra (de vin), trangugiavano cocktail con la freneticità che avrebbero i quindici uomini su una cassa da morto con una bottiglia di rum. Sam Spade, Lew Archer e Philip Marlowe detestano i liquori dolci ma si premurano di razziare tutti gli alcolici che non rientrino nella categoria. La bottiglia, per il detective hardboiled, ha la valenza della pistola. L’ubriacatura malinconica e solitaria che i detective condividono con le portinaie e le casalinghe frustrate di mitologie condominiali o domestiche fa parte dell’imago. Non è tetra. Che importa poi che nella realtà il povero Chandler, in pigiama e vestaglia sotto la doccia, non sia riuscito a rendere dignitoso il proprio suicidio e abbia mirato al soffitto anziché alla propria tempia. Meglio così”.

Un bel viaggio fra vite spezzate, dannate, alcolizzate, fra morti ammazzati, gioie e dolori, fra speranze, delusioni, entusiasmi, sprofondamenti nella notte più buia. E poi curiosità, aneddoti, piccole manie di grandi scrittori, uomini e donne che siano. Una bella lettura.