Arrivederci amore, ciao è la storia di una carogna, un militante della lotta armata che tradisce gli ex compagni, accumula un bel capitale attraverso crimini di ogni genere, approfitta del fascino che esercita sulle donne per sfruttarle o per possederle, scopre il gusto dell'omicidio nel tentativo di ricostruirsi una verginità politica e sociale che gli consenta di entrare a pieno titolo nella buona società. In questo romanzo che racconta il cuore nero del Nordest e, più in generale, dell'Italia patinata ed "emergente", Massimo Carlotto "mette a frutto" le pessime conoscenze che ha fatto in carcere, nel mondo criminale e anche tra le istituzioni e ci dà il primo grande e sconvolgente ritratto dell'Italia nera dei nostri anni. Il giovane e bel protagonista del romanzo ha un solo scopo: lasciarsi alle spalle una storia politica in cui non ha mai creduto veramente e che gli ha procurato solo guai ed entrare nel mondo dei vincenti. Per farlo, si darà una sola regola: prevaricare a ogni costo, con ogni mezzo. Dopo aver letto questo romanzo non si potrà più guardare senza disagio a certi ambienti e a certi personaggi di un mondo fin troppo reale e vicino.

In Italia tutto ha un prezzo. Qualsiasi cosa. In Italia puoi comprare tutto ciò che vuoi, non importa se di natura materiale o immateriale. Non è importante che articolo ti serve, ciò che importa è il prezzo di quell'articolo. Ma se hai abbastanza soldi, non c'è nulla che tu non possa comprare… Nulla.

Puoi essere sporco fino alle ossa; puoi avere l'anima in cancrena; puoi essere così marcio dentro che la tua immagine riflessa sullo specchio arrugginisce il vetro, schifata di appartenere a quel corpo; eppure, se hai abbastanza soldi, puoi darti una lavata all'anima. Puoi scrostarla da tutte le incrostazioni e renderla linda come un lenzuolo appena comprato. Puoi cambiare agli occhi di tutti. La gente non ti guarderà più come un criminale, ma come un uomo di successo che è riuscito a sollevarsi dal fango e uscirne pulito e profumato. Anzi, ti porgerà una mano per aiutarti ad uscire dalla melma, per potersi poi fare fotografare con te, quando salirai nell'Olimpo.

La gente dimentica in fretta, e sembra che i soldi e il successo aiutino a cancellare più in fretta i brutti ricordi. I soldi sono un passepartout per qualsiasi serratura.

In Italia puoi ottenere ciò che vuoi, perché tutto ha un prezzo. Se hai abbastanza soldi, potrai permetterti una lavata all'anima con candeggina, e potrai avere accesso ai salotti in e tra la gente che conta, dall’entrata principale. Farai il tuo ingresso proprio in quei salotti che prima potevi soltanto guardare da lontano. Proprio tra quella gente che fino a qualche tempo prima ti fissava schifata.

Puoi ottenere ciò che vuoi.

Basta pagare.

Il protagonista di questo bel romanzo sa come va il mondo.

Non è un romantico. Non è un credulone. È un cinico figlio di puttana con tanto di laurea in egoismo e master in bastardaggine. È una carogna. Non gli importa di niente e di nessuno. È nato senza cuore. I cavi che connettono il suo cervello al pannello dei sentimenti sono stati strappati. In Giorgio Pellegrini, ex terrorista rosso costretto alla fuga in Centroamerica per sfuggire ad un’accusa di omicidio e banda armata, è rimasto soltanto un'infinita voglia di riscatto. Pellegrini non si accontenta di guardare la luna dalla terra; lui vuole salire sulla luna e gridare a tutti che è sua. È stufo di pochi spiccioli del cazzo. Giorgio ha fame di rispetto, ha fame di lusso e bella società. Ha fame di riscatto.

Sa che tutto ha un prezzo, per questo è animato da una sola pulsione: fare soldi. Non importa in che modo. Non importa chi dovrà uccidere o chi dovrà sfruttare. Importano solo i soldi, e tutto ciò che i soldi possono dare.

Non è uno stupido. Non solo, sa anche aspettare e agire al momento opportuno. Così inizia la sua scalata verso un'identità ripulita, verso quella realtà che l'articolo 178 del codice penale chiama Riabilitazione, ossia il decadimento delle pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna, e che restituisce al soggetto una fedina penale linda come l'innocenza di un neonato.

E così Giorgio Pellegrini si spiana la strada verso una nuova verginità sociale e politica, armato del suo estremo cinismo e della sua innata perfidia. Così fa dalla prima all'ultima pagina di questo noir da incorniciare, dove la storia non svanisce ingurgitata dalla notte, ma ti rimane addosso per parecchio tempo, non solo al mattino quando ti risvegli pensando al bastardo del libro che hai letto la notte prima. E se mai hai pensato di metter su famiglia, ti fa venire dei dubbi atroci, perché ti chiedi: cosa diavolo farò se mi dovesse nascere un figlio come il bastardo di quel libro?

Arrivederci amore, ciao non è soltanto un piacevolissimo romanzo noir. È anche una specie di "trattato criminale". Giorgio Pellegrini espone con molta chiarezza la filosofia su cui si basa la sua esistenza: fottere gli altri prima che siano gli altri a fotterti. E così, con indimenticabili esempi pratici, esegue questo concetto alla lettera, senza permettersi nemmeno un attimo di esitazione.

Questo libro è un treno diretto. Non fa fermate. Parte alla stazione pagina 1 e si ferma soltanto alla stazione pagina 181. Nemmeno una fermata per pisciare. Dritto ad una velocità fuorilegge. È uno di quei libri da non leggere se l'indomani ti devi alzare presto.

Narrato in prima persona dallo stesso Giorgio Pellegrini, Carlotto in questo libro asciuga ancora di più il suo stile, rendendolo quasi essenziale. Pochi aggettivi, nessun fronzolo. Nessun avverbio inutile. Il narrare è dato da nomi e verbi che formano frasi secche che colpiscono come rasoiate sul cuore. Nessuna delicatezza, nessuna censura. L'autore ti spiattella la realtà sotto il naso in tutta la sua crudezza, e ti pare quasi di sentire il tanfo marcio di alcune anime guaste che non dovrebbero esistere, e che, invece, infestano il nostro paese.

Di un'attualità imbarazzante, questo romanzo di Massimo Carlotto, che è stato finalista al prestigioso Edgar Award di quest'anno, ci mostra la parte più marcia della nostra società, quella che pur di incassare qualche soldo è disposta ad accogliere a braccia aperte un assassino con le tasche piene di soldi, ma con le mani ancora sporche di sangue.

Lo scrittore della serie dell'Alligatore viviseziona quella realtà, tutta italiana, che premia con fama e successo chi fai i soldi in maniera losca; anzi, più è oscuro e zeppo d'ombre il passato del fighetto di turno, più giorni di galera si è fatto il nostro eroe, e più ci saranno folle di fotografi e giornalisti a testimoniare il suo ingresso nella bella società. Dalla porta principale, ovviamente.