È un piacere ritrovare questo romanzo in una versione nuova, a maggiore diffusione e con una serie di interventi che lo sottraggono al sospetto di istant book come uscì in prima battuta per farlo approdare alla spy-story con forti connotazioni di cronaca. Cappi ha sempre avuto la passione per la ricostruzione di casi spionistici misteriosi, l’ambizione (riuscita) di raccontare storie di spionaggio tracciando un po’ la “sua” storia dei servizi segreti basandosi su ricerche accurate e mescolando fatti veri e tutta una sua mitologia che è recentemente approdata a una serie di successo come Nightshade (proprio nel mese di ottobre Segretissimo pubblica con lo pseudonimo Francois Torrent il quarto episodio Babilonia Connection in cui, guardacaso, due personaggi di Morte accidentale di una Lady, Carlo Medina e Cabila Rashid, fanno il loro ingresso nella serie). Per cancellare dalla mente del lettore qualsiasi sospetto di nepotismo o benevolenza accordata a un amico dirò subito che conosco Cappi da più di dieci anni e insieme abbiamo sperimentato più volte quanto possa essere dura la strada dell’autore professionista di genere in Italia. Amicizia e collaborazione sono scontate ma ritengo anche di essere sufficientemente limpido nei miei giudizi quando affermo che Cappi è uno dei pochi veri professionisti del settore e non solo per conoscenza del filone ma per continuità e capacità di costruire storie che possano perfettamente stare a confronto con i modelli anglosassoni ma costituire se non una scuola italiana al genere almeno una proposta europea. Per questa ragione questa nuova versione di Morte accidentale di una lady mi piace di più della sua precedente edizione e non solo perché, negli anni, Andrea Carlo Cappi ha affinato il suo mestiere ma soprattutto perché ha saputo costruire connessioni intorno alla vicenda originaria che lasciano al lettore la possibilità di spaziare con lo sguardo (e la fantasia) dall’evento che riportarono tutti i giornali. L’estate del 1997 ci appare allora variegata, curioso crocevia di eventi apparentemente slegati. La morte “accidentale” di Lady Diana e di Dodi Al Fayed, certo, ma anche l’omicidio Versace, e la sua incredibile risoluzione. Gli accordi di tregua tra inglesi e irlandesi e il prezzo che fu pagato per la pace, il passaggio di Hong Kong dal dominio inglese alla Madrepatria. E a tutto questo si aggiungono le più insinuanti avventure di Carlo Medina dell’agenzia K (Consulenze di Mercato) in realtà un “sistematore” piacevolmente inserito nella realtà italiana ma con parentele con il meccanico di Professione Assassino (non per nulla l’autore ci ricorda più volte la sua somiglianza con Bronson). Così tra articoli di cronaca, un’impressionante catena di misteriose coincidenze e una ricostruzione documentata (anche da un dossier finale che impreziosisce il libro) sulle cause tecniche del famoso incidente di Parigi, prende l’avvio una vicenda che non ha nulla di didascalico ma che ci parla del mondo intorno a noi con il piglio virile del miglior Segretissimo eppure suggerisce collegamenti inquietanti, ci invita a guardare la realtà di tutti i giorni domandandoci se poi certe teorie sulla cospirazione siano così campare in aria come sostengono alcuni. Ma alla fine Morte accidentale di una Lady risulta una romanzo piacevolissimo per motivi diversi. Prima di tutto vi si legge la professionalità del suo autore che tesse trame complesse senza mai perderne il filo, tratteggia immagini e personaggi mescolando la storia vera con quella del genere e aggiungendoci un tocco personale, "italiano") del tutto originale. E poi Cappi crede fortemente nelle sue storie, si diverte a scriverle e questa è certamente la garanzia migliore per conquistare anche il più scettico dei lettori.