Un nuovo romanzo di Massimo Polidoro, pubblicato dalla Edizioni Piemme con il titolo Non guardare nell’abisso (2016).

In questo romanzo ritroviamo Bruno Jordan il giornalista che abbiamo conosciuto nel precedente romanzo, sempre pubblicato da Piemme con il titolo Il passato è una bestia feroce.

Nel presente romanzo, la narrazione segue due filoni: nel primo quattro persone hanno obbligato un sacerdote a rivelare dove è nascosto un arsenale di armi ed esplosivi. Entrate in un cimitero, vengono guidate all’interno di una cripta,  dove sono nascoste le armi, poi il capo dei quattro uccide senza pietà il prete.

Bruno Jordan, che ora ha ripreso a lavorare per la rivista Krimen, tutte le mattina prima di andare al lavoro compie un corsa nel parco; qui viene affrontato da due uomini che, armi in mano, lo obbligano a salire in macchina e, dopo averlo incappucciato, lo portano all’interno di una villa dove lo attende un ex senatore in pensione. Si tratta di Publio Virgilio Strazzi che, negli ambienti politici viene dato per certo, sarà nominato Presidente della Repubblica alle prossime elezioni.

L’uomo politico che non ha mai nascosto le sue simpatie per la destra e che in passato ha dato un grande contributo nella lotta contro le Brigate Rosse gli chiede di rintracciare la sua nipote che lui non ha mai conosciuto in quanto sua figlia mentre frequentava l’università si era innamorata di un brigatista, con lui era entrata in clandestinità e mentre il suo uomo veniva catturato, lei, incinta, era scomparsa. Si sapeva per certo che aveva dato alla luce una bambina e che dopo poco tempo era stata uccisa, forse da qualche brigatista che la accusava di aver tradito il movimento.

Jordan accetta l’incarico e si mette alla ricerca di quella nipote, ma nel contempo riceve sul suo cellulare misteriosi messaggi di minaccia e inviti a non indagare sulla faccenda e la persona, che si rivela essere a conoscenza di molte cose relative a Strazzi e di fatti accaduti nel passato, firma i suoi messaggio minatori sempre con un nome: Skorpio.

Jordan riesce a contattare un ex-frate che si era infiltrato nelle brigate rosse e a scoprire dove forse si era rifugiata la figlia del senatore, per partorire. In effetti recandosi a Torino rintraccia l’infermiera che l’aveva aiutata e che dopo la sua morte aveva preso con se la bambina fuggendo in Argentina presso dei suoi parenti. Dopo molti anni era rientrata in Italia con la nipote dell’ex senatore.

Nipote che vive a Torino sotto falso nome, Jordan riesce a incontrarla ma apprende da lei che assolutamente non vuole vedere quel nonno e sostiene che molto probabilmente a lui ha raccontato una  minima parte di una verità e accenna a un mistero che risale ai tragici anni del dopoguerra.

Strazzi vuole assolutamente che Jordan gli porti la nipote e per costringerlo a obbedire ai suoi ordini fa rapire suo padre vecchio e bisognoso di cure.

Ma per quale motivo Strazzi vuole presso di se la nipote? E cosa sta preparando quel gruppo che ora è in possesso di armi ed esplosivo in grandi quantità?

In una crudele corsa contro il tempo, Bruno Jordan si trova di nuovo faccia a faccia con l'abisso più nero dell'animo umano: questa volta, oltre alla sua, sono in gioco molte altre vite.

Un brano:

«Chi siete? Che volete da me?» domandai quando ormai era diventato palese che i due Men in Black non erano poliziotti in borghese.

«Ci deve seguire» disse quello più alto. «Non le sarà fatto alcun male.»

Parlava con un tono signorile, distaccato quasi. Somigliava un po’ a un Marcello Mastroianni invecchiato male. Non doveva avere ancora sessant’anni, ma le borse sotto gli occhi e i capelli ingrigiti lo facevano sembrare più vecchio.

«Sì, buonanotte! Mi spiace ma non vado da nessuna parte. Specie se qualcuno mi minaccia con una pistola.»

Avevo ancora la testa che mi girava e cercavo con fatica di mantenermi lucido.

Quello più basso, con una faccia tonda da mortadella, incorniciata da capelli ricci e grigi, e con una camicia aperta sul collo che lasciava intravedere i peli incanutiti del petto, non aveva ancora aperto bocca. Si mise l’arma in tasca e  mi prese sotto il braccio per sostenermi. «Annamo, Jordan» disse con un forte accento romano. «Nessuno te vo’ fa’ male. Un par d’ore e poi smammi.»

Davvero una coppia ben assortita, il gentleman e il borgataro.

Mi domandai chi potesse averli messi insieme

L’autore:

Massimo Polidoro, scrittore e giornalista, è considerato uno dei maggiori esperti internazionali nel campo del mistero e della psicologia dell'insolito. Conduttore e consulente scientifico di trasmissioni televisive di successo, è autore, tra gli altri, di Enigmi e misteri della storia e di Rivelazioni.

Con il thriller Il passato è una bestia feroce (Premio NebbiaGialla 2015 per la letteratura noir e poliziesca) ha dato vita al personaggio di Bruno Jordan, che torna come protagonista in Non guardare nell'abisso.

la “quarta”:

È una notte di luna piena. In un cimitero di campagna, una piccola processione guidata da un anziano sacerdote impaurito entra in una cripta. Ma non si tratta di un morboso rito esoterico: da una buca nascosta sotto l'altare riemergono mitragliatori, munizioni ed esplosivi. Un vero arsenale di guerra sepolto da chissà quanti anni. "Questi cambieranno ogni cosa" dice il leader del gruppo, estraendo il coltello che metterà fine alla vita del prete.

È una tranquilla mattina estiva, a Milano. Bruno Jordan esce di casa per la solita corsa nel parco: è un periodo piuttosto piatto, nella vita dell'inquieto cronista di nera, dopo le vicende che l'anno prima lo hanno portato al clamoroso ritrovamento di una donna scomparsa. Forse anche per questo, di fronte all'irrituale e insistente richiesta di un ex senatore in pensione di aiutarlo a rintracciare la nipote che non ha mai conosciuto, Jordan cede e accetta l'incarico. Per questo, e perché Publio Virgilio Strazzi non è un ex senatore qualunque: è uno dei nomi più quotati per l'imminente elezione del prossimo presidente della Repubblica italiana. Cominciando le indagini, però, Jordan si rende conto ben presto che l'uomo gli ha raccontato solo una parte della verità. Dietro il nonno tormentato dai rimpianti si allunga l'ombra inquietante di un complotto che affonda le radici negli anni più tragici e irrisolti del dopoguerra. E dietro il vicino della porta accanto potrebbe annidarsi un nemico che aspetta solo il momento giusto per seminare morte e terrore.

Non guardare nell’abisso di Massimo Polidoro (2016) 

Edizioni Piemme, pagg. 413, euro 18,50