Subito uno scacco da parte di una banda di delinquenti, scacco immortalato da una stazione TV locale, la polizia di Hong Kong decide di filmare le operazioni che porteranno alla cattura dei banditi così da potersi riscattare agli occhi dell’opinione pubblica…

Continua il lento processo di sdoganamento del cinema di Hong Kong che dai festival (Breaking News era a Cannes 2004, l’edizione del 2005 ha visto la presenza di Election, sempre di Johnnie To, mentre Venezia sarà inaugurata dal wuxia di Tsui Hark Seven Swords).

Certo, fare uscire Breaking News in pieno agosto significa al 90% creare le condizioni perché non lo veda nessuno, ma tant’è (chi non farà in tempo a vederlo lo recupererà in DVD).

To apre il film da vero virtuoso della cinepresa, con un incontro ravvicinato tra poliziotti e rapinatori con tanto di sparatoria da far rizzare i capelli in testa filmato con un piano sequenza di sette minuti all’interno del quale la cinepresa si muove avanti e indietro, rasoterra e su in alto.

Già da queste prime immagini Breaking News prepara il terreno per una riflessione molto lucida sullo status stesso delle immagini e sulla loro capacità di certificare la realtà di ciò che viene ripreso.

Già, perché chi si aspetta un tradizionale poliziesco hongkonghese troverà soltanto la metà di quello che cerca, in quanto la sfida è perlomeno doppia: la prima condotta sì, secondo i dettami tradizionali del poliziesco, e quindi grande spiegamento di uomini, indagini a tappeto, territorio battuto palmo a palmo, la seconda al contrario che si sviluppa per mezzo di una poliziotta che eletta responsabile delle operazioni fornisce ogni agente di una minuscola cinepresa riservandosi il final cut su cosa mandare in onda e cosa no, ricevendo in cambio lo stesso trattamento visto che i rapinatori rispondono immagine su immagine grazie a dei telefonini e ad un sito internet attraverso il quale riversano sull’opinione pubblica la loro personale versione delle indagini, che come è lecito attendersi, si discosta parecchio da quella della polizia.

 

Ne segue che Breaking News è, e allo stesso tempo non è, un semplice noir: lo è di sicuro nella tipologia dei personaggi coinvolti, ma è anche, e soprattutto, un accurato ritratto di cosa significhi oggi non tanto fare televisione (o cinema?) ma fare immagini, passando in rassegna tutte le possibili sfumature che vanno dal vero alla menzogna, senza dimenticare l’obiettivo finale, quello cioè di fare immagini a nostra immagine e somiglianza (possibilmente…).