C’è un nuovo Otto Volante a Sea Heaven, il Big Paddy’s Rolling Thunder, «dall’elaborata struttura interamente in legno, che si erge alle nostre spalle come una smisurata megattera spiaggiata». Gli agenti Danny Boyle e John Ceepak sono incaricati di un compito importante quanto delicato: assicurarsi che i bambini entusiasti ed avventati non salgano se non hanno l’età o l’altezza giusta... Non un grande lavoro per due agenti della polizia.

È un periodo d’oro per l’asolata cittadina di mare del New Jersey: si sta aprendo la stagione estiva e i turisti arrivano a frotte. La notizia di una nuova attrazione nel parco giochi ne attira ancora di più. Ma il volo di inaugurazione non è proprio di buon auspicio: appena partiti, la moglie del proprietario O’Malley ha un infarto.

Quello che nei piani doveva essere un giorno di festa in un parco giochi e anche (perché no?) l’inizio di una florida attività, diventa un incubo a cielo aperto: solo il coraggio e la prontezzza di Boyle e Ceepak impediscono che l’Otto Volante si trasformi in una macchina di morte. Malgrado tutti rimangano sospesi in aria a rischio di cadere, alla fine l’unica vittima è la povera signroa O’Malley, stroncata da un infarto.

Può una “semplice” morte rovinare i piani estivi di Sea Heaven? No di certo: il sindaco ringraia i due proditori agenti e l’unico provvedimento che prende è quello di chiudere il parco divertimenti per una settimana, in attesa che la cosa sbollisca... Come se la morte della moglie del proprietario, un pezzo grosso della città, fosse solo uno spiacevole inconveniente.

Ma il sospetto che nasce nella mente di Boyle va ben oltre il cattivo gusto del sindaco di Sea Heaven: e se non fosse un incidente? E se la signora O’Malley fosse stata volontariamente fatta salire sull’Otto Volante per indurle un attacco di cuore? «Un delitto ingegnosamente mascherato. Per metterlo in atto non c’è bisogno di coltelli, pistole o veleni. Basta costruire un gigantesco ottovolante».

Nella variopinta fauna che costituisce la popolazione di Sea Heaven non sembrano mancare persone che, in un modo o nell’altro, avevano motivi di risentimento verso la donna morta “accidentalmente”, a cominciare dai propri figli: i quali addirittura esultano al pensiero della morte della genitrice!

  

Con una scrittura leggera e con la scelta di narrare in prima persona al presente indicativo, Chris Grabenstein - autore noto tanto ai lettori del Giallo quanto a quelli di Segretissimo - sembra voler raccontare una storia utilizzando meno gli strumenti del romanzo (in cui la narrazione al passato è quasi obbligatoria) e anzi sperimentando quelli del linguaggio televisivo. È difficile leggere Il cuore in gola senza pensare ad una storia da telefilm, i cui tempi allungati permettono di conoscere man mano i vari personaggi e fare un giro nel paesino dove si svolge la vicenda, al fianco del protagonista.

La storia “gialla” fa da sfondo al ritratto - a volte dolce a volte aspro - di una piccola popolazione che rappresenta tutta l’umanità, con i vari tipi e caratteri.