È possibile oggi, a duemila anni di distanza, analizzare le prove pervenuteci di ciò che accadde dopo la crocifissione di Yeshua ben Yosef, meglio noto da noi come Gesù? Simone Venturini, con il suo intrigantissimo Il libro segreto di Gesù, ci dimostra che è possibile.

L’autore parte dalle prove di più recente acquisizione, da quelle scoperte storico-archeologiche che ancora non sono molto note al grande pubblico ma che sono di enorme importanza negli studi biblici: sono prove che anticipano di molti anni la datazione di alcuni Vangeli canonici, trasformandone plausibilmente l’autore in un vero e proprio “testimone” degli eventi.

Con strizzate d’occhio allo stile C.S.I., all’analisi cioè della scena del crimine resa celebre dal mondo televisivo statunitense, Venturini ci guida in un percorso all’indietro nel tempo fino a darci l’impressione di essere lì, nell’ambiente che ospitò (per poco!) le spoglie di Gesù la sera di quel 7 aprile dell’anno 30.

Le scoperte più recenti sulla Sindone ed altre novità scientifiche danno alla ricerca un sapore più di “indagine poliziesca” che di saggio religioso.

Non mancano comunque quegli elementi “di fede” che esulano dalla ricerca pura. Malgrado l’autore specifichi fin dall’inizio che non si possono considerare i Vangeli come documenti storici - non essendo quello lo spirito che li ha generati - lo stesso molte prove presenti in essi vengono date per buone, in mancanza di conferme provenienti da altre fonti.

Seppure intriso di grande onestà intellettuale, Il libro segreto di Gesù non convince un lettore a cui manchi la fede, per il semplice fatto che l’“indagine” fonda su basi che per essere accettate necessitano appunto di uno “sforzo di fede”. Il fatto che sia molto plausibile che alcuni Vangeli siano stati scritti addirittura da un testimone degli eventi narrati, non vuol dire automaticamente che tale testimone sia affidabile, né che quanto narra sia di per sé una prova di quanto sia avvenuto. Stesso discorso vale per le più che attestate esperienze post mortem: costituiscono una intrigantissima prova di qualcosa che la fede può legare alla spiritualità, ma anche qualcosa che l’assenza di fede può spiegare in modi diversi - come per esempio con decisamente più banali meccanismi del cervello.

Indipendentemente dalla quota di fede presente nel lettore, Il libro segreto di Gesù è un ottimo saggio che illustra, con stile appassionante, le più moderne scoperte in questo campo e ricostruisce con dovizia quegli avvenimenti che il profano pensa di conoscere già, e che “ripassare” non può che fare bene.