Da ieri in edicola una nuova avventura di Jackie Chan grazie alla collana “Bruce Lee e il grande cinema delle arti marziali”, firmato Corriere dello Sport e Stefano Di Marino. Dopo aver presentato qualche settimana fa “Project A”, grande successo internazionale di Chan nelle vesti di attore, regista, sceneggiatore e coreografo, ecco che troviamo il sequel di questo film: “Project A 2 - Operazione Pirati 2” (‘A’ gai waak juk jaap / Project A 2, 1987).

Dragon (Jackie Chan) ha liberato i mari di Hong Kong dai pirati nel film “Project A”, e ora è intento a ripulire un sobborgo cittadino da un tipo ben diverso di pirata: i criminali e i corruttori. Intanto il governo Manciù sta stanando tutti i “rivoluzionari”, cioè i patrioti cinesi che stanno organizzando una resistenza contro l’invasore: suo malgrado, Dragon si ritroverà invischiato in questa situazione tesa.

 

Locandina italiana
Locandina italiana
Come già si è detto in articoli precedenti, il 1985 è la data della svolta per Jackie Chan: abbandona il genere marziale in costume per dedicarsi a temi più moderni come i poliziotti metropolitani. Dopo il successo internazionale del film “Police Story”, l’attore-regista prova comunque altre strade. Gira un film abbastanza atipico come “Armour of God” (1987), una specie di versione cinese di Indiana Jones non molto riuscita ma dalle scene d’azione indimenticabili; più avanti lo stesso anno esce questo “Project A 2”: forse che Chan sta cercando in qualche modo di tornare sui propri passi? Visto però entrambi questi film mal si addicono allo stile Police Story, troppo legati come sono al passato dell’attore, quando poi nel 1988 il poliziesco moderno “Dragons Forever” sbanca i botteghini, Chan prende la decisione di dedicarsi maggiormente al nuovo stile, girando “Police Story 2” (1988). Ciò non significa che successivamente non faccia altre rimpatriate nei generi fantastici o in costume che tanto gli hanno donato.

Project A 2”, a soli quattro anni dal primo film, vanta una qualità tecnica nettamente superiore, grazie alla grande esperienza maturata da Chan nel frattempo. Ma forse proprio per questo perde quella patina di leggerezza e diremmo quasi innocenza che vantava “Project A”. Forse se non si conoscessero altri film dell’attore-regista si potrebbe considerare

Tris di donne protagoniste: Rosamund Kwan, Maggie Cheung e Carina Lau
Tris di donne protagoniste: Rosamund Kwan, Maggie Cheung e Carina Lau
questo film ben riuscito, ma visto che così non è si può solo dire che è un buon titolo della sterminata filmografia di Chan, ma niente di più. Non ci sono scene memorabili, né di stunt né di combattimenti: almeno, rispetto alle sequenze a cui il protagonista ha abituato lo spettatore.

Va però sottolineato il grande cast, dall’abituale presenza dell’amico stuntman Mars al fedele David Lam, ma soprattutto ad un eccezionale tris di donne di tutto rispetto: Maggie Cheung, Rosamund Kwan e Carina Lau, tutte e tre fotomodelle oltre che attrici.