Intrighi. Corruzione. Giochi di potere. Interessi. Violenze. Vendette.

Questi sono alcuni degli elementi che muovono il nuovo romanzo di Andrea Camilleri, L'intermittenza, uscito da poci giorni per Mondadori.

Ancora una volta l'autore siciliano, abbandona momentaneamente il suo Montalbano, per proporre una storia che prende spunto da recenti fatti di attualità, ma che sviluppa un intrigo appassionante e godibile.

Il romanzo ha tutti gli elementi di un buon thriller, anche se mancano le sparatorie e i morti ammazzati, ma il ritmo, gli incastri, le successioni e i colpi di scena non hanno nulla da invidiare a un qualsiasi autore di genere.

La calda Sicilia è lontana. Questo thriller finanziario si apre al nord, in un grande azienda, la Manuelli che dà lavoro a migliaia di persone e sostiene l'economia del paese.

Presidente, è un vecchio pioniere della rinascita industriale italiana, con un figlio belloccio ma piuttosto deludente. Alla guida dell'azienda c'è invece Mauro De Blasi, il feroce e scaltro direttore generale con moglie bellissima ma insoddisfatta, aiutato dal direttore del Personale Guido Marsili, abile quanto basta per mettere in mobilità senza alcun turbamento centinaia di dipendenti, ma con la segreta debolezza per la poesia. Intorno a loro, una girandola di segretarie avvenenti o inacidite, Ministri che pur di non perdere una manciata di voti si ritrovano al servizio del privato, vecchi patron e nuove generazioni arriviste, stabilimenti occupati, operai gabbati nei loro diritti e sindacati inermi di fronte all'ombra della crisi che si allunga anche sulla Manuelli. Ma l'azienda è florida e grazie a De Blasi fiuta l'affare, acquisendo la Birolli, il cui proprietario è assillato dai creditori e pronto a svendere tutto pur di salvarsi. Intanto però c'è qualcuno che sta tramando dietro le quinte.

Si arriva all'ultima pagina in men che non si dica, guidati in un percorso carico di suspanse, in cui l'autore è abile nel passare da un personaggio all'altro, seminando spunti e indizi, fino all'ultimo rspiro. E in tutto questo l'intermittenza, sempre più presente, sempre più incombente, l'intermittenza come quel qualcosa di imprevisto e inaspettato, fuori controllo, che può sconvolgere tutto. L'intermittenza del cuore. L'intermittenza della testa.

L'intermittenza che non c'è nella costruzione di questo romanzo che scivola via piacevole, costruito in maniera molto curata da un autore che è uno dei più amati d'Italia