L’Unione Sovietica sta velocemente cambiando, il monolitico blocco socialista si sta sfaldando. Siamo nel 1989, il muro di Berlino sta per cadere, Michail Gorbaciov ha intrapreso la sua campagna di distensione e di apertura all’occidente, ma l’apparato burocratico sovietico rimane immutabile e compatto con le sue ottuse certezze e i suoi bizantinismi, i suoi luoghi di potere permangono misteriosi e oscuri ai più. Proprio in questo impero in decadenza, in questo crepuscolo degli dei, un vecchio generale decide di compiere l’ultima impresa, l’ultimo colpo da maestro di scacchi in una guerra fredda ormai morente. E così imbastisce una rete di intrighi e menzogne che cattura e imprigiona tutti coloro che si avventurano nelle segrete stanze del potere.

Per una stella da maresciallo è l’ultimo romanzo di Antonio della Rocca, pubblicato dalla Robin edizione, nella collana Biblioteca del Vascello.

Si tratta di un romanzo suggestivo che dipinge in maniera eccezionale la realtà e la concretezza di un luogo e di un periodo storico, che sebbene a noi vicini da un punto di vista temporale, continuano ad essere avvinti da un alone di mistero e di segretezza. L’autore ha vissuto per diversi anni in Unione Sovietica e questo traspare dalle vivide descrizioni, sia dei luoghi, ma anche e soprattutto dell’atmosfera gonfia e malsana, fatta di compromessi e inganni che si respirava in quei lunghi corridoi e in quella particolare società in cui tutti erano uguali, ma in cui in fondo alcuni erano uguali più degli altri.

La scrittura del romanzo è complessa e articolata, tutta la vicenda è pervasa da una sottile tensione erotica che avvince ancor di più il lettore, il concatenarsi e l’intrecciarsi di vicende e piani temporali rivelano una padronanza mirabile delle tecniche narrative. I personaggi sono descritti con le loro molteplici sfaccettature, mai piatti e banali escono vivi e concreti dalle pagine del libro. I dialoghi efficaci e taglienti danno ancor più ritmo a una vicenda che si sviluppa rapida e suggestiva. Il finale amaro e cinico rispecchia tristemente una società al tramonto e il crollo di ideali e certezze che visse la Russia in quegli anni.

Un vero e proprio pezzo di bravura!