Il libro appena pubblicato dalla casa editrice Mobydick di Faenza, Storie di storie, è un bel libro. L'autrice, Paola Taboga, dopo un'attenta e curiosa lettura dei quotidiani ha scritto una serie di racconti partendo da fatti di cronaca accaduti negli scorsi anni. Ha trasformato la scrittura cronachistica e quasi asettica dei servizi giornalistici (così devono essere gli articoli di cronaca), in una scrittura densa e avvolgente che porta in primo piano i personaggi veri o inventati (non ci è dato saperlo, se non leggendo gli articoli), dando loro un'anima, facendoceli vedere mentre si muovono intorno appunto al fatto di cronaca.

La raccolta si apre con Storia di un bravo fioe: un delitto avvenuto (realmente) a Milano a marzo del 2005. Al centro del racconto, seppur a tinte gialle, non è il commissario alle prese con la detection, ma una ragazza innamorata di Florian, un ragazzo albanese trovato ammazzato nel suo appartamento pieno di libri. Il secondo racconto (La storia (vera) di una tartaruga), narra di un furto di una tartaruga da parte di una ragazza. Il racconto questo forse il più poetico e intenso dell'intera raccolta. Seguono poi Una storia dove tutto va bene e Storia di un miracolo, storia di un amore. Questo racconto narra di un concepimento avvenuto tra le mura di un carcere in un breve istante quando il galeotto e la sua donna sono stati lasciati soli in parlatorio dall'agente carcerario. Ma i tempi fra la nascita e il concepimento non coincidono... Chiudono la raccolta Una storia un po' così e La storia delle altre storie.

In questa breve recensione, si è parlato di una raccolta di racconti, ma in realtà il libro può essere considerato anche un romanzo corale dove i protagonisti sono i racconti, anzi le storie, e i personaggi che ritroviamo principali in alcuni racconti li leggiamo secondari in altri. Per concludere, ci sono molti modi per cercare idee per un romanzo. 'Rubare' dalla realtà è uno dei tanti e Paola Taboga, non solo l'ha fatto, ma l'ha fatto anche molto bene.