Con una scrittura chiara, veloce e con un uso sapiente di flashback, Giorgio Molinari attraverso il personaggio di Simona, che racconta la storia in prima persona, narra una giornata di quattro adolescenti che vivono la propria vita di studentesse ai bordi della legalità: furti di scarpe di marca al centro commerciale, soprusi violenti ai danni dei coetanei, servono loro per identificarsi e per essere riconosciute: queste azioni, quasi quotidiane, vengono compiute per mandare chiari segnali della loro invincibilità a tutte le persone che le circondano giorno dopo giorno, indifferentemente maschi o femmine, giovani o adulti.

Con un montaggio parallelo, viviamo le angosce di un evento del passato che non è ancora stato elaborato e la paura di un presente che porta le ragazze a non vedere un futuro. Su tutti i personaggi spiccano le figure di Simona e Martina. Un rapporto il loro, legato quasi indissolubilmente da una morte avvenuta pochi anni addietro, quasi morboso che accompagna il lettore sino dentro a un parco di Roma dove una serie di accadimenti per un certo verso ti fa parteggiare per le ragazze e dall'altro ti fa sperare che tutta quella violenza, dettata dalla stupidità e dall'ignoranza, finisca.

Molinari è molto bravo a raccontare questa storia di adolescenti, ponendo i cosiddetti adulti (i genitori delle ragazze, la commissaria, gli agenti di Polizia) ai margini. Batti e corri potrebbe sembrare un ennesimo racconto sugli adolescenti di oggi, forse lo è, anzi sicuramente lo è, ma il genere noir e la trama intessuta dall'autore e i personaggi utilizzati per raccontare quella parte di mondo chiamata adolescenza, dimostra come attraverso la narrativa, a volte, si possa rappresentare lo specchio di una realtà che altrimenti sarebbe difficile vedere.

 

Giorgio Molinari, Roma.

Batti e corri è il suo primo romanzo.