Per uno scrittore di spy story italiano la produzione nostrana di fumetti è sempre stata avara di spunti. Forse ne abbiamo già  parlato, magari lo faremo in un prossimo intervento, ma  il “mestiere” del narratore di genere richiede un grande spirito di osservazione, non solo della realtà ma anche di quanto viene scritto, filmato e disegnato. È sempre  la storia del nano che sale sulle spalle del gigante, l’autore si avvale sempre di ciò che è già stato fatto, se non altro per ricavarne suggestioni da riproporre in maniera personale. Della mia passione per il cinema ho già parlato, oggi vorrei soffermarmi su quanto mi ha dato in termini di  ispirazione la narrativa a fumetti.

Bruno Brazil, antesignano delle serie di spionaggio del fumetto franco-belga chiaramente ispirato alle atmosfere di  James Bond
Bruno Brazil, antesignano delle serie di spionaggio del fumetto franco-belga chiaramente ispirato alle atmosfere di James Bond
Un genere  ibrido, fatto di parole e immagini fisse, a metà tra il romanzo e il cinema ma con qualcosa di personale. Per quanto mi riguarda ho consumato e ancora consumo, moltissimi comics e molto ne ho ricavato in termini di idee, suggestioni visive e scansione narrativa. Dalla produzione italiana però assai poco, almeno sotto il profilo quantitativi. Ricordo lo Sconosciuto di Magnus che non era esattamente una storia di spionaggio ma ci andava vicino ed era particolarmente prossima alla mia sensibilità di narratore e ispirò l’idea iniziale del personaggio del Professionista. 20 anni fa, al mio esordio di carriera - quando ancora non avevo curato per Mondadori i primi volumi di una collana dedicata al fumetto che rilanciò il genere il libreria - mi presentai a una celeberrima casa editrice di  fumetti milanese con un soggetto di spionaggio e fui ruvidamente allontanato. “Storie di mafia e di spie sono esattamente quello che il pubblico non vuole leggere” diceva la nota scritta che mi rimandava il materiale senza troppi complimenti. Curioso, perché quella stessa casa editrice stava pubblicando in quegli anni avventure di tipo spionistico inserite in una collana di un personaggio d’avventura. Mah, forse avevano ragione loro. La trama da me proposta era quella di Pista Cieca che tra il ’93 e il ’98 ebbe ben due versioni mondadoriane sotto forma di romanzo.

Una curiosa e intelligente combinazione tra immagini e foto realizzata per il volume L’inchiesta che tira i fili narrativi e creativi della serie XIII
Una curiosa e intelligente combinazione tra immagini e foto realizzata per il volume L’inchiesta che tira i fili narrativi e creativi della serie XIII
Da molti anni sono un appassionato lettore di fumetti della scuola francese che –a dire il vero- si è sempre presentata con caratteristiche scarsamente compatibili con la scuola italiana. Volumi cartonati, molto curati nel disegno, storie più adulte con cadenza annuale. Non è un segreto che oltralpe i nostri eroi più popolari abbiano sempre incontrato difficoltà mentre la produzione franco–belga, forse con minor forza di diffusione, abbia sempre attecchito sin dai tempi del Corriere dei Piccoli. Di fatto le mie ripetute permanenze in Francia mi hanno permesso di coltivare e scoprire  autori e serie che, guardacaso, erano gradite al pubblico e, direi con sicurezza, non solo a quello francese.  L’edizione in album cartonati simili a quelli dell’edizione originale delle avventure di Largo Winch (dapprima pubblicate a puntate in bianco e nero dalla Eura edizioni che adesso ne lancia la versione più vicina a quella d’origine) mi riempie di soddisfazione, confermandomi che, forse, nelle mie proposte c’era un filo di ragione. Lo conferma anche il successo dell’edizione italiana di XIII, grandissimo successo nei paesi francofoni, e di Alpha, tutte storie di spionaggio, più adulte, curate nel disegno e nelle caratterizzazioni dei personaggi, attuali, moderne nel taglio delle inquadrature quanto nei plot.

Largo Winch, personaggio azzeccatissimo di Van Hamme passato dal romanzo, al fumetto alla tv con eguale successo
Largo Winch, personaggio azzeccatissimo di Van Hamme passato dal romanzo, al fumetto alla tv con eguale successo
Non è un caso , credo che sia Largo Winch che XIII  abbiano in comune un autore eclettico, attivo anche come romanziere oltre che come sceneggiatore, il belga Ian Van Hamme. Largo Winch, poi, ha un’origine letteraria che, tuttavia, sembra essere sfociata con maggior fortuna proprio nel fumetto, tanto che questo ha ripreso le avventure originali, adattandole alla sua formula narrativa, portandole al successo e ispirando una serie di telefilm e nuove avventure sulla carta stampata. Personalmente ho scoperto Largo Winch proprio dai romanzi, sei in tutto, pubblicati quasi interamente da Oreste Del Buono all’inizio degli anni 80 su una collana parallela a Segretissimo. Erano storie forti, complesse con questo miliardario un po’ zingaro al centro di intrighi che forse non erano esattamente spionistici ma ne avevano tutte le caratteristiche della grande storia d’intrigo e strizzavano l’occhio a 007 per la sempre costante presenza di belle donne e ambientazioni glamour. Anni dopo, quando curavo le scelte della collana mondadoriana dedicata alla Spy- story, mi capitò sempre in Francia di acquistare due raccolte con tutti e sei i romanzi. Li proposi all’allora direttore editoriale Magagnoli e li pubblicammo su Segretissimo con grande successo. XIII, l’opera forse più nota di Van Hamme disponibile nella sua integralità anche in Italia, è forse una delle più favolose storie di spionaggio mai scritte a fumetti, un contenitore nel quale l’autore ha inserito tutto il suo immaginario partendo dall’idea di un romanzo di successo. Sarebbe inutile negare l’influenza, soprattutto, nell’idea iniziale di Un nome senza volto di Robert Ludlum in XIII. L’uomo senza memoria è un archetipo che funziona sempre, prova né è la fortunata ripresa del personaggio al cinema ai nostri giorni e, sì, devo ammetterlo, quando creai il personaggio di Vlad con lo pseudonimo Xavier LeNormand sempre per Segretissimo stavo pensando a XIII, forse più che a Ludlum.

Alpha, un agente segreto inserito in vicende estremamente complesse e realistiche
Alpha, un agente segreto inserito in vicende estremamente complesse e realistiche
Certo Van Hamme aveva ripreso l’idea ispiratrice (un uomo tormentato dal dubbio e braccato da avversari senza nome) inserendoci di volta in volta idee e suggestioni sue. La serie che avrebbe dovuto fermarsi a 13 episodi ha avuto un tale successo da richiedere un album di collegamento concepito come un dossier che chiarisce i punti oscuri dei  primi capitoli per poi ripartire di nuovo. Ma Van Hamme è uno scrittore insaziabile (autore tra l’altro del best seller storico fantasy Thorgal ma anche di molti altri personaggi) non si è accontentato di queste escursioni nel mondo del thriller spionistico. Recentemente la serie Wayne Shelton (quattro episodi) e Lady S. dimostrano che la sua capacità inventiva ha trovato nuovi elementi ispiratori e stimoli. Del resto la tradizione franco-belga non è mai stata avara di eroi, magari ispirati al cinema, di sapore spionistico. Basti ricordare la serie Bruno Brazil di Vance e Greg pubblicata sul Corriere dei Piccoli e poi nei Classici dell’Audacia in Italia per tracciare una linea storica che ci porta sino a oggi. Personalmente ho trovato motivi d’interesse professionale – oltre cioè al semplice piacere di leggere la vicenda - nella produzione che la casa editrice Lombard ha lanciato da circa una decina d’anni con la collezione La Troisiéme Vague, dove sono raccolte storie adulte, molto complesse, tanto da dover essere divise spesso in due volumi che escono a un anno di distanza l’uno dall’altro, tutte con personaggi originali e intrecci che stimolano la mia creatività di autore. Ho già sottolineato, soprattutto per chi scrive dei serial, quanto sia importante trovare nuovi stimoli in libri, film e fumetti, quel qualcosa che ti fa pensare “be’, quest’idea è davvero buona, questa angolazione non l’avevo pensata”.

Niklos Koda, magia e spionaggio in un riuscito mélange
Niklos Koda, magia e spionaggio in un riuscito mélange
Da lì s’innesca un meccanismo creativo dove spunti, situazioni anche semplici immagini entrano a far parte della “mia” macchina narrativa mescolandosi con mille altri elementi per dar vita a un prodotto originale.  Nel caso del fumetto la serie che ho trovato più interessante tra quelle proposte da Lombard (e tradotta in volumi anche in Italia) è quella già citata di Alpha  di Juginov  e Mythic. Sulla carta la proposta è molto tradizionale, le avventure di un agente della CIA nell’universo della spy-story post crollo dell’URSS. Il personaggio, Alpha appunto, non è tratteggiato con grandissima originalità e la serie si avvale di pochi comprimari trai quali la collega Sheena, americana di origini vietnamite, innamorata senza speranza del collega. Ma non è nei cliché - anzi è proprio nella loro mancanza – che sta la grande forza narrativa della serie. Il disegno (che nei primi due episodi era realizzato da Renard) prima di tutto è estremamente realistico sia nei tratti dei personaggi che nelle ambientazioni quanto nelle apparecchiature tecniche - dalle armi agli strumenti di comunicazione – e poi la scansione di queste avventure dove azione e indagine trovano un ottimo equilibrio è sempre calcolato al millimetri. Non c’è una battuta in più, ogni informazione è inserita nel giusto contesto, la scansione stessa dei “quadri”, delle scene, è molto cinematografica… o letteraria se vogliamo.

Tatiana K , sexy e spiritosa ma  protagonista di intrighi perfettamente congegnati
Tatiana K , sexy e spiritosa ma protagonista di intrighi perfettamente congegnati
Negli album francesi l’autore ha disposizione al massimo due volumi da 48 tavole per raccontare una vicenda spesso molto complessa. Non si può barare tirando la vicenda in lungo con dialoghi e battute, o anche azioni, ripetitive per guadagnare spazio. “Lo spazio è il vero lusso”, dice una pubblicità e mai come in questo genere si tratta di una regola che l’autore è costretto a seguire rigidamente. Scandire esattamente i tempi è la lezione che ho applicato nella narrazione del Professionista  che maggiormente ho appreso da Alpha. La serie ha comunque proposto tematiche interessanti e inedite, soprattutto per il fumetto. Traffico di valuta tra l’ex URSS e le mafie occidentali, complotti dell’intelligence americana per rinfolcolare la guerra al terrorismo per  ottenere fondi, un perenne gioco di matrioske che, nelle storie più complesse richiede una lettura attenta del volume e un’attenzione rigoroso a ogni singola vignetta, non solo a ciò che si dicono i personaggi ma anche a quello che appare sulla scena. Insomma un prodotto appagante per l’appassionato e utilissimo per chi vuol procedere nel mestiere dello scrittore. La stessa collana di Lombard propone anche altri personaggi. Una scoperta recente è stata Niklos Koda di Dufaux e Grenson. Qui il protagonista è maggiormente caratterizzato con i capelli lunghi e la “mosca” al posto del pizzetto, gli abiti scuri è decisamente trendy. Un mago, un illusionista che lavora a contratto per una sezione speciale dei servizi segreti americani che si occupa  tra le altre cose d’occultismo. Sono storie di spionaggio ma intrise di magia, premonizioni, personaggi esoterici che, se non fosse che la serie data già  qualche anno, sembrerebbero strizzare l’occhio a Dan Brown e alle recenti mode letterarie. Forse le hanno anticipate… Come al solito è arduo stabilirlo e poi che importa. L’universo di  Koda appare estremamente variegato, ci porta dai ritri africani alla magia dell’Europa centrale, con storie ricche di fascino, d’azione e intrigo. Il protagonisti comeè convenzione è circondato di donne belle e pericolose con nemici diabolici e uno stuolo di comprimari che, a mano a mano si fanno sempre meglio caratterizzati. Davvero una scoperta.

Les Eternels  si muove sullo stesso  filone di Tatiana con un disegno accattivante per servire sceneggiature  originali
Les Eternels si muove sullo stesso filone di Tatiana con un disegno accattivante per servire sceneggiature originali
Ancor più originale è la serie IRS che, molto originalmente, propone le avventure di un… agente del fisco americano. Per quanto l’idea possa (in Italia come altrove) apparire bizzarra, la serie ideata da Vrencken Desberg è un vero e proprio thriller che parte da piste finanziarie per affrontare malavita internazionale e corruzioni politiche. Il protagonista con i capelli bianchi (a me ricorda un po’ il comandante Straker della vecchia serie UFO, e forse quell’immagine ha ispirato anche i suoi autori. Vedete come funziona?) trova il suo punto di forza della sua caratterizzazione nel rapporto inedito con una squillo telefonica. Le loro conversazioni più esistenziali che erotiche sono una vera novità, contribuiscono a far acquistare ambiguità e profondità a un personaggio che avrebbe potuto essere semplicemente uno dei tanti agenti speciali. Su un versante più tradizionale ma realizzato con quel taglio umoristico che sisposa bene al glamour da spy story sono gli episodi dedicati a Tatiana K, ex agente segreto dell’FSB sovietico diventata agente per un gruppo indipendente. Sceneggiato dal prolificissimo Corteggiani e disegnato da Meynet il fumetto gioca le sue carte migliori proprio nella protagonista, donna da combattimento sexy e mortale inserita in una serie di intrighi che ruotano intorno alla dissoluzione dell’URSS ma anche a tematiche spiritualistiche dalle quali non sono esclusi i servizi segreti  vaticani e società esoteriche. Forse ancor più originale, pur mantenendo il tratto grafico sexy-umoristico per accompagnare vicende  drammatiche è Les Eternels  dove lo stesso Meynet mette la sua abilità di disegnatore al servizio della scrittura di Yann. Anche qui non è spionaggio puro ma un intrigo basato su un’organizzazione per il controllo dei diamanti con sede ad  Anversa, ma le avventure di Uma, agente d’assalto di origine indiana, accompagnata da una serie di comprimari particolarmente azzeccati, hanno assolutamente il taglio jamesbondistico del miglior spionaggio d’azione.

Insiders, una vera e propria Spy-story drammatica e iperrealistica
Insiders, una vera e propria Spy-story drammatica e iperrealistica
Pubblicato da Dargaud  e  realizzato da Bartoll e Garreta il serial Insiders, invece tratta l’argomento con un piglio più realistico e complesso. La guerrigliera Naja, viene reclutata da un gruppo segreto con l’incarico di infilitrarsi in gruppi terroristici, in particolare in un’organizzazione che fa capo a un sinistro multimilardario che fomenta rivoluzioni e atti di guerriglia nel mondo per promuovere lo sfruttamento delle risorse naturali. Poi il capo diretto di Naja viene ucciso e nessuno è più al corrente della sua copertura. Costretta a procedere nella sua missione la protagonista si trova così braccata su tutti i fronti. Si ritorna al meccanismo kafkiano di XIII anche in questo caso riproposto senza concessioni all’umorismo o alla leggerezza. Insomma si tratta di un panorama variegato, interessante per personaggi e spunti narrativi quello che io definisco della spy-story a fumetti franco belga. A dir la verità mi si potrebbe obiettare che più che di spionaggio si tratta di polizieschi d’azione, di storie avventurose ma che importa? È la stessa etichetta che si potrebbe applicare ai miei romanzi o a quelli di molti autori. E le etichette vanno bene per gli editori. Narratori e lettori vogliono solo raccontare e leggere belle storie, cosa c’è scritto sulla confezione conta ben poco.