Forse l’albo più intrigante dell’intera saga di XIII è... il quattordicesimo: L’inchiesta. Composto come un dossier contiene brevi sequenze a fumetti che raccontano in parallelo i tentativi di mettere sotto silenzio un reportage realizzato da due giornalisti e alcuni dei fatti raccolti nella detta inchiesta. E poi foto, disegni esclusivi, foto di location. Insomma un source book imperdibile per chi ha seguito la saga di XIII nel corso degli anni.

Tra i vari fumetti di spionaggio che ho letto in questi ultimi decenni è senz’altro il migliore. Una serie tra le più complesse, ramificate e, sinceramente, non semplicissima da seguire ma, proprio per questo più affascinanti. Ma per godere appieno della suggestione narrativa di questa saga dobbiamo partire dal primo albo, Il giorno del sole nero [Le jour du soleil noir, 1984].

                     

Chi è l’uomo che approda quasi morto sulle coste del Maine privo di memoria?

Sulla pelle ha un numero tatuato, XIII, ma non ne conosce il significato. Presto si scatena intorno a lui una micidiale caccia all’uomo che costa la vita di quanti lo hanno aiutato per solidarietà umana. Un killer ferocissimo, la Mangusta, lo bracca con una squadra di sicari. Un gruppo paramilitare chiamato SPADS lo cerca. Un complotto che arriva ai vertici della Casa Bianca e porta in scena uno scenario di cospirazioni che vagamente ricorda i drammatici episodi legati alla famiglia Kennedy.

Ma chi è veramente XIII? L’agente Steve Rowland dato per morto in servizio e tornato in America con l’identità di Jake Shelton, oppure il leggendario guerrigliero sudamericano El Cascador?

Una trama fittissima ritmata da colpi di scena, azione, capovolgimenti di fronte si dipana in una serie concepita inizialmente per durare solo tredici episodi, sceneggiata da Jean Van Hamme, scrittore di romanzi di spionaggio e avventura già autore di Largo Winch, ma cresciuta nel tempo sino ad allungarsi e diramarsi in collane parallele dedicate persino ai nemici del protagonista.

                   

XIII ha venduto milioni di copie in tutto il mondo raggiungendo una popolarità record. Ispirato vagamente ai romanzi di Robert Ludlum della serie Bourne, in particolare a Un nome senza volto, XIII si è sviluppato in ogni direzione. Nel tentativo di scoprire l’identità del misterioso personaggio emergono vicende di epoche passate, antiche vendette, insospettabili complicità tra una fitta schiera di comprimari, sempre caratterizzati dal tratto vigoroso di William Vance, tra i quali ricordiamo Jones, donna di colore, appassionata e abilissima con ogni tipo di arma, la killer russa Irina, la seducente Felicity Brown, il boss Frank Giordino e il politico legato alla malavita cuore del complotto Wally Sheridan. Dall’Irlanda ottocentesca, alle innevate cittadine del New England, sino all’isola di Costa Verde, la saga di XIII tesse un complicato ma affascinante arazzo dello spionaggio recuperando suggestioni anche di altri generi quali il western, il noir e l’epopea dei gangster.

Un fumetto epico e leggendario che negli ultimi anni ha ispirato prima una miniserie di due film da 90 minuti interpretati da Stephen Dorff (scelto probabilmente per una certa rassomiglianza con il Kiefer Sutherland di 24) e poi una vero show di 13 puntate che riprende direttamente la storia al termine della prima serie. XIII ha cambiato volto grazie a una plastica facciale ma i personaggi secondari sono rimasti gli stessi. Anche Caterina Murino, bellissima, che non era presente nel fumetto ma riesce a dare “cuore” alla vicenda. Personaggi e fatti ricordano la storia del fumetto ma, così come è accaduto per Largo Winch, sono intervenute variazioni che rendono interessante lo svolgersi della storia anche per chi l’ha già letta.

Un universo a sé, insomma. E tra i più complessi e affascinanti del genere. Davvero un peccato che non esista anche una versione romanzata.