Una miniserie in tre episodi, sceneggiata da François Corteggiani e realizzata nei primi due volumi da Félix Meynet (che ritroveremo nella saga Les Eternels) e nel terzo da Emanuele Barison, italianissimo autore spesso all’opera su album francesi con ottimi risultati.

Una serie che poteva forse avere un seguito e iniziava con tutte le carte giuste, ma nel corso degli episodi perdeva qualche colpo concedendo un po’ troppo al grottesco e discostandosi dalla pura azione spionistica del primo volume.

          

Tatiana Kovolenko è figlia d’arte. Nel prologo infatti vediamo suo padre fuggire da un Gulag nel 1953 e, malgrado le apparenze, riuscire a salvare la pelle inseguito dai sicari di Beria che vorrebbero metterlo a tacere. Ma la vicenda comincia negli anni 2000 quando Tatiana, che ha già alle spalle un passato di terrorista specializzatasi nientemeno che con Carlos, scopre che nella Nuova Russia non ci si può fidare di più che in quella vecchia.

   

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