Valerio Evangelisti, papà letterario dell'inquisitore Eymerich, continua con Tortuga la sua scorribanda fra le pieghe della storia. Un romanzo che ci rende vivi e presenti pezzi di culture provenienti dall'altra parte dell'oceano (come già nelle opere precedenti ambientate sul suolo americano, per esempio Noi saremo tutto, libri/1198, e Il collare di fuoco, libri/2397) e, nonostante la lontananza di tempo e di spazio, ce li avvicina attraverso sincronie che non fanno rimpiangere le migliori narrazioni eymerichiane, in cui il medioevo dell'inquisizione e un futuro apocalittico si intrecciano attraverso le vie misteriose del tempospazio. Questa volta nessuna alchimia mistico-scientifica a strappare il velo del tempo, ma solo l'insistita considerazione di una affinità di fondo fra la nostra epoca e il XVII secolo dei pirati. Il lettore si dimentichi l'immagine edulcorata dei film di corsari degli anni '50, o quella sopra le righe dei recenti successi cinematografici con Johnny Depp. Questi sono pirati veri, intrisi di sangue e con l'oro negli occhi, pronti a stuprare e a mutilare per rispondere a un'unica regola: quella del depredamento famelico del mondo.

Sono i pirati stessi che nel romanzo, a più riprese, si fanno profeti di se stessi e annunciano che il loro modo di vivere sarà dominante nei secoli a venire: si parla del capitalismo, insomma, e della sua ascesa fino ai giorni nostri. In questa profezia sta il fascino ma al contempo anche il principale limite di Tortuga: difficile non essere d'accordo con le affermazioni dei pirati, e tuttavia all'ennesima ripetizione del concetto da parte del corsaro di turno il lettore prova la sensazione che l'autore abbia voluto ripetere la lezione un po' troppo spesso ed essere sicuro di far passare il tema, con un indubbio effetto di appesantimento.

A parte questo peccato veniale, il romanzo è un efficace affresco dello stile di vita, della brutalità e del complesso codice di regole dei "fratelli della costa", che impariamo a conoscere assieme al protagonista, ex gesuita scaraventato suo malgrado in un mondo del quale deve imparare a conoscere in fretta le norme. Ci sarà davvero di che stupirsi di fronte a questa società fatta di sopraffazione, e in cui la vita quotidiana dei pirati colpisce per la sua crudezza ben più di qualsiasi proclama esplicito.