Un  gruppo di banditi hongkonghesi, capitanati dal durissimo Yuen (Rickie Ren), viene interrotto dalla polizia durante un’azione che dovrebbe precludere al grande colpo della loro carriera. Presi alla sprovvista dall’enorme tenacia del tenente Cheung (Nick Cheung), i rapinatori decidono di barricarsi in uno dei famigerati stabili della Perla d’Oriente, famosa per i suoi grattacieli squallidi e altissimi fatti di scale strettissime e appartamenti al limite dell’abitabile. Comincia così una forsennata caccia all’interno dello stabile, fra una rampa di scale e l’altra, e già solo questo basterebbe a fare di Breaking News un capolavoro imperdibile del recente cinema hongkonghese: finalmente, la vita degli hongkonghesi viene vista “dal di dentro”, attraverso dei piani sequenza che mostrano l’aspetto claustrofobico e tutt’altro che accogliente - e forse per questo affascinante, oltreché alienante e spiazzante - delle tipiche abitazioni della città. Johnny To però, che del noir è un autentico maestro, decide di inserire nella trama un ulteriore elemento di interesse, complice l’arrivo in scena di un nuovo personaggio chiave: trattasi della fredda e calcolatrice Rebecca Fong (la pop star Kelly Chen), tenente della squadra anticrimine e fermamente intenzionata non solo a rubare la scena al povero Cheung, ma anche a colpire la strategia dei banditi al cuore grazie all’aiuto dei mass media e in particolare della televisione. Per trasmettere ai cittadini un chiaro segno dell’efficienza della polizia hongkonghese, Fong ordina a tutti gli agenti di indossare delle microcamere durante le azioni compiute nello stabile, in modo da monitorare l’offensiva e la probabile cattura dei malviventi ventiquattro ore su ventiquattro. Le cose però non vanno così lisce come Fong vorrebbe, soprattutto perché Yuen e compagni decidono di accettare la sfida ripagandola con le stesse armi. Così, ad un ritmo ancor più vertiginoso delle rampe di scale continuamente mostrate fra un’azione in corso e la successiva, il film procede in un estenuante lotta a colpi di immagini che si trasforma quasi in una sfida personale fra Fong e Yuen, il quale quasi flirta con la donna ammirandone la caparbietà inflessibile. E, nonostante il gioco delle parti in corso nell’appartamento dove Yuen e gli altri si sono rifugiati e il bell’intermezzo sul cibo, vera divinità onnipresente e celebrata il più possibile in ogni film hongkonghese che si rispetti, né il crimine né la giustizia, incarnati rispettivamente da Yuen e da Cheung, sembreranno trionfare, anche a causa di una vena di romanticismo forse fuori luogo in una città dove conta soltanto il cinismo, non a caso ribadito fino in fondo dallo sguardo vitreo e impassibile della bella Fong. Con un ottimo Rickie Yen, una Kelly Chen perfetta nel ruolo di una fredda “macchina” dell’efficienza, e un Nick Cheung forse un po’ troppo macchiettistico, Johnny To costruisce un noir imperdibile che probabilmente resterà negli annali della cinematografia recente dell’ex colonia britannica. Belle le musiche.

Extra

Trailer originale e italiano

Making of