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Sono Mauro Muscio, 35 anni, gemelli ascendente vergine, un po’ frocia e un po’ queer, marxista eretico, amante della lettura come strumento di fuga, analisi e azione.

Parlaci della tua esperienza con Antigone: come è nata l’idea di una libreria specializzata in libri sui studi di genere, i femminismi e le tematiche LGBTQIA+?

Ho pensato al progetto della libreria nel 2015, dopo anni di attivismo politico queer e nei movimenti sociali, e dopo alcuni eventi personali, mi sono butto e ho aperto Antigone nel giugno del 2016. Avevo già lavorato precedentemente in alcune librerie e ho sempre amato il mondo editoriale e la letteratura, e così ho provato a investire in questo progetto a partire da una necessità personale; a Milano non c’era più una libreria queer, nonostante ce ne furono alcune molto importanti fin dagli anni ‘70, e così ho provato a unire l’interesse con il lavoro, e da qui è nata Antigone.

Come funziona concretamente il tuo lavoro e quello delle persone che lavorano con te ad Antigone? In che modo selezionate i titoli da proporre a3 clienti? Come invece selezionate i libri sui quali organizzare degli incontri e/o eventi? Avete anche libri in lingue straniere o contate di averne in futuro?

Il nostro lavoro è un mix di lavori; organizziamo eventi, contattiamo case editrici e/o autor* interessanti, siamo contattat* da case editrici e autor*, gestiamo il rapporto con la clientela, ci occupiamo delle pulizie, rifornimenti, lavori manuali. Selezioniamo i libri in molti modi, attraverso i canali della promozione editoriale standard, spulciando pagine, blog e pagine social che si occupano di scritture e libri queer e transfemministi e, cosa molto importante, ascoltiamo i clienti. Sempre. Che sia un romance, un volume fotografico, un vecchissimo libro degli anni ‘50, una fanzine prodotta in una paesino nella provincia più sperduta d’Europa. Ogni informazione è importante e essenziale. Abbiamo sempre pensato infatti che il modo migliore e più utile per rimanere in sintonia con le comunità sia ascoltare con poco giudizio. Farsi ibridare di continuo, provare a capire e interpretare, e mettere in discussione l’interpretazione sempre, di quello che le persone leggono, scrivono, ricercano, fotografano e realizzano. Abbiamo per esempio ampliato la sezione in lingua inglese, creato una sezione antispecista e una dedicata ai disabilty studies. Abbiamo eliminato la sezione DVD e ampliato quella vintage. Lo spazio è poco, quindi ogni scelta va sempre pensata e messa la prova, perché la stabilità economica della libreria deve reggere per poter poi osare sempre più.

In cosa la proposta libraria di Antigone si può definire transfemminista e queer?

Si può definire transfemminista e queer perché proviamo a essere prima di tutto noi transfemminist* e queer, proviamo cioè a vivere con un’etica, un atteggiamento, un occupazione dello spazio pubblico e privato, le nostre relazione, i vari aspetti del quotidiano attraverso le pratiche e le teorie dei femminismi, dei transfemministi e del queer. Libri e autor* quindi che indagano o vivono questi elementi sono il cuore di Antigone. Volumi che aiutano a comprendere le complessità della realtà sotto forma di saggio, testo poetico o narrativo, sono i testi che si possono trovare da noi.

Perché secondo te è importante fare cultura queer oggi e portare i messaggi transfemministi a chi legge in Italia e nel mondo?

E’ importante perché necessario, perché rappresentano antidoti utili per resistere alle brutture del mondo. Sono temi importanti perché toccano il privato di ognun* e quindi potenzialmente toccano tutt*; sono cioè elementi di una cassetta degli attrezzi che può aiutare a uscire dai margini, dal buio, rconoscendo i meccanismi di violenza, esclusione ed emarginazione. Riconoscere la violenza strutturale ed economica, simbolica e culturale, riconoscerne i volti e le stereotipizzazioni, aiuta tutt* a stare meglio, ad agire nel piccolo e nel grande per prendere parola e spazio, per elaborare desideri e necessità, per sentirci meno soli perché non più IO separati, ma NOI unito. Esistere significa relazionarsi, e il transfemminismo e il queer aiutano a relazionarsi, a stare nel mondo, a esistere appunto

Due libri per te imprescindibili, uno per capire i mondi queer di ieri, uno per quelli di oggi, e perché.

Il primo è sicuramente Antologaia di Porpora Marcasciano (Alegre ed). Un’autobiografia essenziale e poetica per capire cosa sia stato il passato del nostro movimento e delle nostre comunità non in un’ottica nostalgica ma piuttosto in una visione che lega passato-presente-futuro in un continuum atemporale fortemente queer. Il secondo è Queer di Maya De Leo (Einaudi); Maya si chiede come mai le nostre comunità non siano solo sempre esistite ma soprattutto come abbiano fatto sempre sia a riconoscersi come tali e quali meccanismi abbiamo messo in campo per Resistere. Libro fondamentale e formidabile.

La tua ambizione più grande nel lavoro che fai.

Non farmi mangiare dalla logica del profitto, cioè vivere la contraddizione della mercificazione della cultura e provare comunque a farla vivere e sopravvivere (e contaminare) fuori dalla logica economica.

Consigli eventuali a chi vuole intraprendere un percorso da librai3 simile al tuo.

Fare politica prima, fare politica nel mentre e non smettere mai di relazionarsi con chi, dal basso, prova a cambiare le logiche della società. Altrimenti conviene cambiare lavoro.