Sabato 4 marzo è uscito per Editrice Zona Atlante Freddo, la trilogia di Luigi Bernardi che raccoglie in un unico volume i romanzi Vittima facile, Rosa Piccola e Musica Finita.

Lo stesso giorno Giampiero Rigosi ne ha parlato con l’autore alla libreria Irnerio di Bologna, davanti a una platea di lettori e colleghi scrittori.

Atlante Freddo è composto da tre romanzi che presi singolarmente vivono di vita propria ma insieme rappresentano le tre tappe del viaggio della protagonista, Chiara. Da Bari a Torino, passando per Bologna, la ragazza incontra storie e persone, che Bernardi descrive con lo stile asciutto che contraddistingue la sua scrittura e che lui stesso definisce mutuato dai fumetti. “Io racconto per fotogrammi” dice Bernardi e questi suoi fotogrammi sono sempre arricchiti da uno sguardo minuzioso ai dettagli, alle tonalità intermedie, a quei particolari che rendono vicende e personaggi vivi e credibili. Considerato da molti uno dei "padri spirituali" del noir bolognese, Luigi Bernardi, ha scritto questa trilogia di storie dal sapore criminale, che tuttavia si fatica a limitare nei confini del genere. Vista forse la presenza di diversi "addetti ai lavori", l’incontro è stato anche l’ennesima occasione per uno scambio di battute sul ruolo del noir, sulle relazioni con la realtà e la cronaca, sul suo sempre discusso potere "eversivo". A chi rivendica per il genere il compito para-giornalistico di indagine sociale, Bernardi ha ricordato che: “Il romanzo prima di far conoscere, deve comunicare le storie, i personaggi, il pensiero dell’autore”. “Il narratore”, dice Bernardi, “può solo insinuare”. E quello che troviamo insinuato in Atlante Freddo è il ritratto di un paese piccolo e malato, alle prese con vecchie e nuove criminalità. Questa realtà fa da sfondo alle storie di Chiara, dei molti personaggi che incontra nel suo viaggio e che sono la vera ricchezza del romanzo: poetici, umani, crudeli, a volte innocenti, più spesso colpevoli, inevitabilmente vittime.