Sotto l'albero di Natale delle povere anziane potenti narcotici, malori da ricovero e razzie con cui depredare le loro abitazioni. Vista la tecnica adottata, la donna, Jasmina Stojanovic, serba di 31 anni, può essere chiamata Santa, mentre al marito italiano Federico Danielato, 40 anni, calza alla perfezione il nomignolo Claus. Assieme, Santa & Claus, che nel marchio di fabbrica ricordano la celeberrima coppia di gangster Bonnie & Clyde, avrebbero dato vita, secondo le indagini svolte dalle volanti della Questura di Vicenza, a una delle coppie criminali più efficienti e creative degli ultimi anni.

Come riportato da Giornale di Vicenza, Corriere del Veneto e Gazzettino del 29 dicembre, Santa & Claus si attenevano a questa procedura: avvicinare nonnine sole con la scusa di conoscerne un qualche figlio, introdursi nelle loro case, offrire come regalo natalizio un "succo di mela prodotto dai frati", attendere che facesse effetto il sonnifero mescolato alla bevanda (c'è chi ha poi dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso), e quindi ripulire l'appartamento di denaro, gioielli e preziosi.

Ringalluzziti dai primi successi, Santa & Claus hanno esagerato, colpendo nelle case di un numero ancora imprecisato di vittime, fino a incorrere nella denuncia di una di queste, e nel successivo riconoscimento dei sedicenti "amici di famiglia". Una volta recuperata refurtiva per almeno 25mila euro, conservata nella loro abitazione fuori Vicenza, Santa & Claus sono stati arrestati per rapina.

Non ha invece nome - e forse non lo avrà mai - lo "sbadato" a cui si deve l'allarme sanitario scattato nel Vicentino nei giorni a ridosso del Natale. La svista è consistita nello scambio di etichette per cui, dentro un migliaio di flaconi per fleboclisi della ditta Monico, faceva la sua comparsa una dose di potassio in grado di provocare ai degenti danni gravissimi, anche mortali. Come si legge sul Giornale di Vicenza del 27 dicembre, solo una tempestiiva segnalazione dell'errore, partita dal Servizio farmaceutico della Regione Veneto, ha scongiurato l'utilizzazione delle flebo-killer in ospedali, cliniche private e case di riposo delle quattro Asl del Vicentino. Particolare non secondario: si apprende che un paio di mesi fa la stessa ditta Monico, che ha sede a Mestre, è stata al centro di uno scambio di etichette relative a un altro prodotto. Nell'occasione si escluse qualsiasi azione di sabotaggio.

All'inizio di un anno olimpico come il 2006 impazzano i sentimenti e le tendenze anti-olimpiche. "Quando lo sport minaccia la salute dei bambini" grida a tutta pagina Il Gazzettino del 29 dicembre. Lo spunto è dato dall'allarme dell'Unità di medicina sportiva della Asl di Treviso, il cui direttore Vittorio Caloi denuncia un numero crescente di infortuni e patologie da stress muscolare in bambini di sei anni, sottoposti a eccessivi carichi di allenamento per essere prematuramente indirizzati all'agonismo. Dall'humus di questa attività di base, e dalla filosofia che la ispira, prende forma uno sport che, anche nel Nordest italiano, si segnala per inusitate forme di violenza.

Fra le più recenti spicca quanto avvenuto durante la partita di hockey su ghiaccio fra Alleghe e Cortina.

Autore di ripetuti insulti nei confronti di Luca Zandonella, diciottenne giocatore di colore del Cortina, è stato il suo avversario Daniele Veggiato, espulso dall'arbitro per essere poi squalificato a vita dalla Nazionale (Il Gazzettino del 28 dicembre).

Sempre di hockey, ma su pista, la partita fra Valdagno e Novara in cui un non meglio precisato "numero 7" del Novara avrebbe colpito alla testa con la mazza un tifoso locale, portato successivamente all'ospedale per le cure del caso ("Tifoso ferito da un giocatore", Il Giornale di Vicenza del 22 dicembre).

Man of the Year 2005 di Gotico Padano: l'uomo trovato impiccato nella campagna di Vicenza il 20 ottobre 2004, e sepolto oltre un anno dopo al cimitero di Dueville senza che nessuno gli abbia mai dato un nome e cognome. Alla salma nemmeno una benedizione, anche se il parroco di Dueville, informato dell'accaduto, ha dichiarato che passerà a recitare una preghiera davanti alla tomba (Il Giornale di Vicenza del 16 dicembre).