Giornata storta, oggi.

O meglio, periodo storto. Mmmm... D'accordo: anni, oramai. Da quando cioè mi hanno trascinato di peso via dalla Divisione Operazioni per incastrarmi in una poltroncina rigorosamente "a norma" (come se qualcuno potesse venire a far ispezioni sanitarie qua dentro...), sbattendomi faccia al monitor, con l'unica alternativa utile di ruotare di 90 gradi, direzione scrivania.

Un incarico fottutamente routinario. Poche novità di rilievo. Belle donne? Solo di passaggio. Oddio, nemmeno pericoli, se per questo. Adesso rischio solo lombaggini e allergie. Che, tra l'altro, sanno essere assai fastidiose.

Se almeno mi capitasse di dover analizzare qualcosa d'originale, di stimolante. Di non trito e ritrito. Di non scontato.

Ingoio un altro cioccolatino. Resti tra noi: non fumo, io.

Bah! Persino la ventola del PC mi sembra più rumorosa del solito, stamattina. Forse, c'è solo più silenzio.

Metto l'automatico a dita e cervello, mi lascio annegare nei pixel. Lavoro.

Bussano. Non provo nemmeno a sperare in qualche buona nuova.

- Avanti.

Si affaccia l'assistente del boss. Non doveva esser male... qualche lustro fa. - Posso entrare? -

Entra. – Laconico come sempre.

La ascolto avanzare. Dovrebbe rinunciare al tacco assassino, una buona volta.

- Fuori è una bella giornata... – sottintende. Da secoli cerca di farmi tirar su le veneziane, almeno accendere la luce. Non vuole capire che, quando lavoro, amo la penombra.

Lo so anch'io che fuori è una bella giornata. Il tragitto casa-ufficio non me lo sono fatto con il teletrasportatore di Star Trek. - Vallo a dire ad altri. Io sono qui "dentro". Non là "fuori".

La tipa grugnisce di disappunto. Bene, l'ho offesa. Così si tira presto fuori dalle palle. Fosse almeno piacente...

– Dove ti lascio questo? – mi chiede, come se non lo sapesse.

- Di che si tratta? – Senza girarmi. Sto diventando maleducato. -

Un dossier da declassificare di almeno un livello.

- Da valutare o già valutato? -

La decisione sarebbe già stata presa, però la procedura...

La sospensione è un chiaro messaggio. - OK. Siamo alle solite. Da stimare, per parare il culo ad altri. Buttalo sulla scrivania. Ciao – aggiungo, congedandola. La mutazione è completa: sono una bestia volgare e misantropa.

- Ciao. – Gelida. La porta si richiude seccamente. Messaggio ricevuto.

Poso gli occhi sul faldone. Piuttosto nuovo, eppure alquanto colmo. Uff! Adocchio l'orologio, speranzoso. Purtroppo, c'è tutto il tempo.

Affronto l'incartamento. Caspita, però: è schedato ad un livello di segretezza Alfa-2! Timbri, firme nervose e acronimi ammonitori si contendono gli spazi dell'involucro.

Scorro con gli occhi il titolo. Dossier SEGRETISSIMO FOREIGN LEGION. Mai sentita, sta "legione straniera". Possibile che i servizi di intelligence non riescano mai a inventarsi nomi originali?

Controllo a video. Non risulta alcun riferimento negli archivi informatici. Potrebbe anche essere sul serio roba grossa. Dico "potrebbe": non sarebbe la prima bufala in cui incappo.

Incuriosito, torno alla cartella. Apro, do una scorsa d'insieme, torno daccapo, riprendendo uno ad uno i singoli fascicoli, che analizzo con rapidità esperta.

Comincio decisamente a intripparmi.

Familiarizzo con i contenuti, memorizzo denominazioni: SNIPER: VICTORIA CROSS, IL PROFESSIONISTA: PROGRAMMA LABIRINTO, QUANTUM AGENCY: GOLPE, HYDRA CRISIS: L'OCCHIO DELLA TENEBRA, NIGHTSHADE: PROGETTO LOVELACE, BANSHEE: FURIA A LOMBOK, SGUARDO OSCURO, VLAD: IL CIRCOLO KANDINSKY... e tante altre, numerose, missioni.

Perbacco, si tratta di alcune tra le operazioni più riuscite degli ultimi anni.

E il minimo comune denominatore è un team dalle credenziali ineccepibili.

Scorro i file cartacei, sogghignando: Alan D. Altieri, Stephen Gunn, Xavier LeNormand, Jack Morisco, Tom Neil, Jo Lancaster Reno, Frank Ross, Secondo Signoroni, François Torrent.

Alias.

Identità di copertura. Tutte, a parte quella di Signoroni.

So chi è. E' operativo da quasi trent'anni. Conosce molto bene il mestiere. Vecchia guardia, ma al passo con i tempi.

Trovo anche il nome del referente di questo gruppo nell'ultimo periodo. Si fa chiamare "il Gorilla", e i suoi dati anagrafici reali non sono specificati nonostante l'Alfa-2. Cazzate. Può essere solo che lui: Sandrone Dazieri.

Approfondisco i vari curricula.

Sì, sono dei solidi veterani. Estrazioni differenti, personalità ben distinte, competenze accertate. Passione ed efficienza.

Ti credo che 'sti pazzi ne hanno combinate di tutti i colori...

OK, ho giocato un po'. Concedetemelo.

Prometto che, d'ora in poi, sarò serio e non mi concederò ulteriori spazi pseudo-narrativi. Con i "grossi calibri" in circolazione a ThrillerMagazine, non mi pare il caso di espormi a paragoni! ;-)

Mi pareva ad ogni modo una maniera simpatica per aprire le danze e introdurre questa piccola rubrica. Uno spazio che saprà premiare i curiosi, portandoli a contatto con i protagonisti della narrativa di spionaggio e dell'action-thriller della nostra penisola.

Per iniziare, SEGRETISSIMO italiano vi farà compagnia con i file del Dossier Segretissimo Foreign Legion: una serie di interviste con gli autori nazionali pubblicati negli ultimi anni da Segretissimo, la storica collana da edicola della Mondadori.

Beninteso, per quanto il fil rouge che legherà le interviste sarà la spy story, si tratterà anche di occasioni per conoscere degli scrittori la cui presenza nel panorama letterario italiano è ben radicata, rilevante e composita. Credetemi. I motivi d'interesse per gli incalliti del thriller e del noir sono prevalenti, è scontato, ma anche per i lettori onnivori e per i cultori di altri generi ci sono sorprese.

In questo ciclo di appuntamenti, è previsto inoltre un consistente articolo "storico" - arricchito da prestigiose testimonianze - sulla presenza italiana in questa quarantennale testata mondadoriana. Un percorso lungo, a tratti faticoso, ma che ha saputo dare i suoi bei risultati, gratificando quei lettori che hanno apprezzato (consci o meno, se vogliamo rimarcare il parziale ricorso al nom de plume) gli sforzi di tanti scrittori, quali ad esempio (non posso citarli tutti adesso, ma è un elenco solo rimandato) Andrea Santini, Diego Zandel, Remo Guerrini, Carmen Iarrera, Luis Piazzano... Senza contare i collaboratori attuali, cioè la nostra SFL.

Precisiamo, a scanso di equivoci: la spy story di matrice italiana non si limita alla produzione di Segretissimo. Ci sono vari autori che, "canonicamente" o meno, hanno affrontato il thriller spionistico. Ricordiamo, sul momento e quindi a caso: Piero Soria, Corrado Augias, a tratti il cussleriano Marco Buticchi, il "padre" Scerbanenco ovviamente, Loriano Macchiavelli in almeno un paio dei suoi romanzi, Attilio Veraldi, l'ultimo Genna come scopro dalle nostre recensioni... E poi, non dimentichiamo gli stessi scrittori di Segretissimo, sia attuali (non li sveliamo ancora) che ex (già tra i citati nel paragrafo precedente), in varie opere pubblicate non dalla collana.

Eh, sì: anche questo sarebbe terreno esplorabile.

Se partiremo a scoprirlo insieme, dipenderà anche dal vostro interesse.

Vi ho spifferato abbastanza. Incuriositi?

Allora, da brave spie apprendiste, memorizzate i prossimi due incontri.

Il primo file lo apriamo sul nostro Gianfranco Nerozzi, aka Jo Lancaster Reno.

Il secondo appuntamento sarà addirittura con ben "due" degli agenti della Segretissimo Foreign Legion. Abbiamo infatti intervistato Stefano Di Marino, che ci presenterà Stephen Gunn e Xavier LeNormand, ci parlerà di Segretissimo e ci darà qualche buon consiglio di lettura da vero esperto.

Insomma, se non venite voi, veniamo noi!

Sapete cos'è meglio... ;-)

Grazie. Alla prossima.

Fabio Novel