Matsumoto Seicho (1909-1992) è un autore giapponese quasi sconosciuto in Italia. 

La casa editrice Adelphi ha già pubblicato Tokyo Express nel 2018 e La ragazza  di Kyushu nel 2019.

Un posto tranquillo è stato pubblicato in Giappone nel 1975.

Asai, un funzionario del ministero dell'agricoltura di Tokyo, molto attaccato al lavoro per il quale ha sacrificato negli anni la sua vita privata, riceve durante una cena di lavoro una telefonata che gli comunica la morte improvvisa della giovane moglie per un arresto cardiaco. 

Tornato a Tokyo, inizia a porsi domande sempre più stringenti sulla fine di sua moglie, avvenuta in un quartiere lontano dall'abitazione, all'interno di una profumeria dove, secondo la testimonianza della proprietaria, la donna era entrata per chiedere soccorso. 

Il vedovo inizia una sua personale indagine nello sconosciuto quartiere dove è morta la moglie, caratterizzato dalla presenza di molti alberghi a ore. Le prime raccolte di informazioni aprono ulteriori interrogativi e Asai decide di rivolgersi a un'agenzia investigativa per completare l'indagine, il tutto con mille accortezze per non farsi riconoscere. 

L'uomo è finalmente in grado di  tirare le somme e di fare completa luce sull'avvenimento, e sulle cause che l'hanno determinato. Tutto questo scavo, anche interiore, non deriva tanto per amore della moglie quanto per amore della verità.

Altro non si può dire.

Il romanzo, se vogliamo dargli un'etichetta, si potrebbe definire un noir. 

Non ci sono enigmi da svelare, si conosce in presa diretta che ha fatto cosa e perché. Lo stile è semplice, scorrevole, elegante.

Il valore aggiunto sta nell'introdurci nella mentalità giapponese che mette al primo posto nella vita di una persona l'onore, la lealtà, la correttezza e il rispetto verso gli altri e l'importanza fondamentale del lavoro, non solo inteso come fonte di guadagno e raggiungimento di uno status ma come orgoglio di dare il massimo.

"Eiko era molto socievole e amava stare in compagnia. A casa invece non apriva quasi bocca.  Era come se avesse due personalità diverse. Asai aveva percepito questa differenza e più volte aveva pensato che si annoiasse quando erano soli loro due. Certo è che fuori di casa Eiko sembrava rinascere". (p.22)