La Newton Compton porta in libreria un saggio storico firmato da David Fishman: Quei piccoli grandi eroi che salvarono i libri (The Book Smugglers, 2017).

La trama

Vilnius, 1941. Le armate tedesche entrano nella capitale lituana e cominciano a saccheggiare la città ricca di tesori d’arte. Nel frattempo gli ebrei vengono ammassati nei ghetti, e sparatorie e uccisioni sono all’ordine del giorno. Nelle biblioteche della città, i direttori Herman Kruk e Zelig Kalmanovich provano a salvare dei libri, nascondendoli ai nazisti. Quando però gli ufficiali della Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg, l’unità speciale nazista incaricata delle confische e dei saccheggi di opere dell’ingegno, iniziano a distruggere documenti importanti, Kruk si impegna a sabotare i loro piani. Nasce così la “Brigata della Carta”, un gruppo di uomini e donne che decidono di sfidare la morte per salvare i libri. Costretti a lavorare in condizioni estreme, mettono in atto delle astute strategie per salvare il patrimonio culturale ebraico; con il passare del tempo, la brigata diventa una vera e propria forma di resistenza. Nemmeno la brigata, però, può nulla di fronte alla liquidazione nel ghetto di Vilnius. Alcuni membri si danno alla fuga, altri decidono di rimanere nel ghetto e affrontare il destino che i tedeschi hanno in serbo per loro; pochi sopravvivranno e diventeranno degli eroi, mentre la maggior parte di loro verrà catturata e deportata nei campi di concentramento, dove troverà la morte. Quei piccoli grandi eroi che salvarono i libri è una storia di eroismo, di resistenza, di amicizia, d’amore e di devozione assoluta alla letteratura e all’arte. Ma soprattutto, è una storia vera.

L'incipit

Vilnius, Polonia occupata dai nazisti, luglio 1943

Il poeta Shmerke Kaczerginski (pronunciato Catcherginsky) lasciò il lavoro per tornare nel ghetto. In quanto lavoratore schiavo, faceva parte di una brigata che smistava i libri, manoscritti e oggetti d'arte. Alcuni di questi venivano spediti in Germania, tutti gli altri finivano negli inceneritori e nelle cartiere. Kaczerginski lavorava nella Auschwitz della cultura ebraicae spettava a lui decidere quali testi sarebbero stati deportati e quali invece distrutti.

In confronto al resto della manodopera schiavizzata dell'Europa occupata dai nazisti, non se la passava tanto male: non stava scavando fortificazioni per prevenire l'avanzata dell'Armata Rossa, non stava rimuovendo mine con il proprio corpo, né prelevando cadaveri dalle camere a gas perché venissero cremati. Eppure, la sua giornata, passata a lavorare nel salone grigio della biblioteca dell'Università di Vilnius, stipato fino al soffitto di libri, non era stata facile. Albert Sporket, il brutale comandante tedesco della brigata inviato dalla Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg, quella mattina aveva sorpreso Shmerke e qualche altro collega a leggere una poesia da uno dei libri.

Sporket, di professione mercante di bestiame, si era messo a gridare a più non posso e, con le vene del collo che gli pulsavano, aveva agitato il pugno contro i lavoratori, lasciando il libro dall'altra parte della stanza.

L'autore

David Fishman è nato e cresciuto a New York, in una comunità ebraica di immigrati e sopravvissuti all’Olocausto. Ha frequentato la Yeshiva University, conseguito il dottorato di ricerca e master presso la Harvard University e, dopo aver insegnato in diversi Paesi europei, attualmente è professore di storia moderna alla Jewish Theological Seminary of America. Ha all’attivo diversi libri.

Info

Quei piccoli grandi eroi che salvarono i libri di David Fishman (Newton Compton – I Volti della Storia n. 397), 384 pagine, euro 10,00 (in eBook, euro 4,99) – ISBN 9788822701190 – Traduzione di Elena Paganelli